Il Portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dice di non “poter escludere” che i due americani catturati in Ucraina dalle forze russe possano rischiare la pena di morte. “Queste sono decisioni della Corte – ha detto – non le commentiamo e non abbiamo il diritto di intervenire”.
Come noto si tratta di Alexander John-Robert Drueke, 39enne di Tuscaloosa, e Andy Tai Ngoc Huynh, 27enne, di Hartselle, Alabama. I due militari sono risultati dispersi lo scorso 9 giugno durante una battaglia a nord di Kharkiv. Dopo 8 giorni rintracciati in un carcere nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk.
Peskov ha poi reso noto che l’Ucraina non ha offerto alla Russia la ripresa dei negoziati dopo la visita a Kiev, giovedì scorso, di Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron. “No, non ci sono stati” tentativi di proporre la ripresa delle trattative, ha detto.
Anziani, male addestrati e con una maggiore possibilità di rimanere uccisi. Sono i volontari che Mosca sta inviando al fronte per riempire i ranghi di un esercito decimato dalla resistenza ucraina. Come spiega la BBC, sono centinaia e provengono dalle province più povere della Federazione. Ogni settimana arrivano sul campo di battaglia dopo una preparazione che non supera i 7 giorni. In alcuni casi vanno in guerra senza nessun addestramento.
Putin: missile balistico intercontinentale ‘Sarmat’ operativo entro fine anno
Sempre sul fronte militare, Putin ha fatto sapere che il missile balistico intercontinentale ‘Sarmat’ sarà operativo entro la fine dell’anno. Putin ha anche reso noto che le forze militari dispiegate in Ucraina hanno iniziato a ricevere in dotazione i nuovi sistemi anti missile S-500. Quanto all’Icbm Sarmat, che sarà dispiegato entro fine anno, Putin ha ricordato che “sono stati effettuati con successo test“. La Russia, ha quindi anticipato il Presidente Putin, “rafforzerà ulteriormente” il suo apparato militare, per tenere conto delle minacce e dei rischi militari potenziali. “
Sulla base delle lezioni dei conflitti armati moderni, miglioreremo la composizione delle forze armate”, ha aggiunto il Presidente russo. “Dovremo impiegare robotica, nuovi strumenti di comando e ricognizione, usare molto di più i droni, sviluppare attivamente armi basate su nuovi principi fisici”, ha spiegato riferendosi “armi laser ed elettromagnetiche e di altro tipo”. “Proseguiranno l’addestramento intenso e la cooperazione con i nostri alleati”, ha concluso.
Per contenere l’offensiva russa nel Donbass all’Ucraina servirebbero principalmente “artiglieria calibro 155 e lanciarazzi a lungo raggio”. È l’analisi del generale Giorgio Battisti, Primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano, dopo la richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ai Paesi occidentali di inviare nuovi aiuti militari a Kiev.
Generale Battisti, “entrambi gli schieramenti lamentano un certo logoramento”
“Entrambi gli schieramenti, a detta degli osservatori internazionali – sottolinea – lamentano un certo logoramento sia rispetto alle vite umane sia rispetto ai materiali. Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky continua a chiedere sempre più armi e equipaggiamenti: sono 500 carri armati, 300 lanciarazzi di ultima generazione, 2mila blindati, mille cannoni da 155 millimetri e mille droni. E’ chiaro che sono richieste molto forti perché per soddisfare certi numeri i Paesi della Nato dovrebbero dare fondo ai propri magazzini soprattutto se servono in tempi ristretti”.