Il centro disperato della guerra resta la città di Severodonetsk. La situazione lascia sempre più pensare ad un destino per la città simile a quello che è toccato a Mariupol. I Russi, insieme agli alleati Ceceni, sono dentro la città. Resistono gli ucraini in numerose postazioni, sotto i bombardamenti continui di Mosca. Oltre al Donbas, esplosioni hanno interessato la regione di Sumy e in quella di Mikolaiv. Ci sono stati “danni significativi” nel centro della cittadina di Novyi Buh, fanno sapere fonti ucraine. Il Donbas è il cuore del conflitto, lo sappiamo. “La Russia si è avvicinata troppo. Ha raccolto troppe forze nel nostro Donbas“. Dice dall’altra parte Volodymyr Zelensky. “Considero simbolico il fatto che l’esercito russo abbia iniziato il tentativo di catturare Severodonetsk entrando in un hotel chiamato Myr (ndr, significa pace)”.
Oltre la guerra sul campo, quella cibernetica. Previsto per oggi l’attacco del collettivo russo Killnet all’Italia. Nel mirino i siti istituzionali. Di contro, Anonymous colpisce i siti governativi bielorussi. L’attacco è stato rivendicato su Twitter: “per la complicità di Minsk nell’invasione russa dell’Ucraina”.
Sul fronte della diplomazia, tutta l’attenzione è sulla telefonata fra Erdogan e Zelenky e Erdogan e Putin. Sì, non si tratterà di una chiamata o videochiamata a tre come successo fra Mosca, Berlino e Parigi. Erdogan chiederà ai due Presidente di aprire un dialogo diretto. L’azione di Erdogan getta speranza e fa il paio con l’ultima esternazione del Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. Lavrov ha detto di non ritenere chiuso il dialogo con l’Occidente. Ribadisce però che l’obiettivo di Mosca resta la “liberazione” del Donbas.
Altro evento di oggi sarà il vertice europeo per realizzare l’intesa in merito all’embargo del petrolio russo. Si siederanno al tavolo gli ambasciatori dei Paesi dell’Unione. Nel pomeriggio invece i lavori del Consiglio europeo straordinario.