La città di Mariupol è passata alla cronaca per fatti terribili, nel quadro – anch’esso terribile – della guerra in Ucraina. Adesso dopo l’attacco spietato, gli asserragliati (civili, più che altro) dentro l’acciaieria Azovstal arrivano le conseguenze. Quelle brutte. Gli amministratori in esilio di Mariupol lanciano l’allarme sul crescente rischio di epidemie. La causa sarebbe il dissesto del sistema fognario, i cadaveri lasciati a putrefarsi lungo le strade e la mancanza di acqua corrente per le decine di migliaia di civili che ancora vivono tra le rovine.
La città è stata posta in quarantena dai russi per impedire un’epidemia di colera. “La città sta letteralmente affogando nella spazzatura e nei liquami“, si legge sul canale Telegram del Consiglio comunale. Mosca smentisce. Bolla tutto come propaganda.
Nuova emergenza: colera. OMS invia vaccini a Dnipro
Il New York Times, che oggi prova a tirare le somme della situazione a Mariupol, scrive che non è possibile verificare le affermazioni di entrambe le parti perché gli occupanti hanno vietato alle agenzie di soccorso internazionali di lavorare in città. Ma è da settimane che le autorità sanitarie internazionali mettono in guardia sui rischi legati alle malattie infettive nei centri distrutti dall’invasione russa: “Siamo preoccupati dal rischio di diffusione di colera nelle aree dove le infrastrutture idriche e le fognature sono danneggiate o distrutte”, ha detto Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa. Dorit Nitzan, direttore regionale per le emergenze in Europa, ha aggiunto che a Mariupol ci sono “vere e proprie paludi” e “le acque nere contaminano quelle potabili”. L’OMS ha inviato vaccini contro il colera a Dnipro, una delle città più orientali ancora sotto il controllo di Kiev.
Si nomina ancora Mariupol. Sono oltre mille le persone tra militari ucraini e “mercenari stranieri” catturati dalle forze russe nella città e deportati in Russia. Lo fa sapere l’agenzia russa TASS. “più di mille persone dell’Azovstal sono state trasferite in Russia” e “le forze dell’ordine stanno lavorando con loro“. Stando sempre alla TASS “altri prigionieri” potrebbero essere trasferiti in Russia “in futuro“.
Zelensky, gas: “tutta la produzione destinata alla domanda interna“
Il Presidente Zelensky guarda avanti, oltre alla ricostruzione, all’inverno. “Nella situazione attuale, a causa dell’aggressione russa, quello che verrà sarà l’inverno più difficile di tutti” e “non venderemo il nostro gas e il nostro carbone all’estero” perché “tutta la produzione sarà destinata alla domanda interna per i nostri cittadini”, ha detto nel messaggio diffuso nelle ultime ore. Il Presidente ha affermato che “il governo sta creando un quartier generale” per la gestione delle esigenze per il prossimo inverno. “Stiamo facendo tutto il possibile – ha affermato – per aumentare le nostre capacità di esportazione di energia elettrica”.