L’ex Presidente russo Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, torna a evocare il ricorso ad armi nucleari contro l’Ucraina. In un messaggio su Telegram, Medvedev ha avvertito che l’eventuale lancio di missili a lungo raggio forniti dall’Occidente contro le postazioni in territorio russo non sarà considerata un’azione di “autodifesa, ma una giustificazione ovvia e diretta per l’uso di armi nucleari contro un Paese”.
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso di una conferenza stampa a Tallinn con il presidente estone, Alar Karis, ha avvertito che qualsiasi “pausa” nella difesa dell’Ucraina avvantaggerebbe solo la Russia, che avrebbe il tempo di riarmarsi e di “travolgerci”. “Date alla Federazione Russa due o tre anni, poi semplicemente ci travolgeranno. Non correremo questo rischio, non ci saranno pause a favore della Russia”, ha affermato Zelensky durante quella che è la seconda tappa del suo tour nei Paesi baltici.
Il presidente ucraino ha aggiunto che una “lunga guerra” non sarebbe positiva per l’Ucraina. “Siamo contrari a questa guerra dal primo giorno e lo saremo fino all’ultimo”, ha chiosato, precisando che Kiev “merita” un invito ad aderire alla Nato perché le sue forze “rafforzerebbero” il fianco orientale del Blocco.
Da parte sua il presidente estone Alar Karis si è impegnato a stanziare 1,2 miliardi di euro per Kiev fino al 2027. L’Estonia, la Lituania e la Lettonia sono stati tra i più convinti sostenitori di Kiev contro l’aggressione russa, impegnandosi con la quota più alta di prodotto interno lordo di tutti gli alleati. Ieri Zelensky era in Lituania, dove il governo si è impegnato con Kiev per quasi 220 milioni di dollari per i prossimi tre anni.
(foto di Pixabay)