La nuova giornata di guerra si è aperta con i bombardamenti, alle prime luci dell’alba, di Odessa. Questo a dimostrazione che se gli ucraini hanno riconquistato le zone attorno a Kiev, i russi si stanno riposizionando.
Lo ha confermato in un nuovo video appello il Presidente Zelensky: le forze russe stanno mirando ad Est e al Sud del Paese. Zelensky ha aggiunto inoltre di non aver ricevuto abbastanza sistemi antimissile dall’Occidente, prima di aver nuovamente plaudito alla resistenza nella devastata Mariupol: “più gente protesta, più è difficile per gli occupanti distruggerci”, ha detto.
Annunciato intanto un nuovo corridoio umanitario per lasciare in sicurezza Mariupol. “Oggi sarà possibile dirigersi da Mariupol a Zaporizhzhia con auto private, mentre sono 7 gli autobus inviati a Manhus”. Lo ha reso noto il Vicecapo dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina Kyrylo Tumoscenko, parlando dei corridoi umanitari previsti per oggi. “Nella regione di Lunhansk – ha aggiunto – si pianifica di evacuare le persone da Severodonetsk, Nyzhne, Popasna, Lysychansk e Rubizhne”.
Si parla in generale di attacchi russi meno intensi, ma non possiamo parlare ancora di un’effettiva ‘descalation‘. I russi – spiega la controparte – stanno continuando a “effettuare sistematici attacchi missilistici e aerei con armi ad alta precisione su obiettivi militari e civili”.
Nella notto, poco dopo le 3, si sono infatti alzati in volo. Le sirene hanno suonato a Kiev, Leopoli, Dnipro e, come detto, Odessa. A Irpin in un giorno sono stati disattivati ben 640 ordigni, la città è stata liberata dall’esercito ucraino.
Sul fronte russo, il Portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov è tornato a parlare. Ha spiegato che il principale obiettivo di Mosca resta salvare le Repubbliche separatiste del Donbass. “L’Ucraina è un paese difficile e ostile per la Russia. Questo è un paese che, di fatto, ha completamente proibito qualsiasi media di lingua russa e ha reso la lingua russa secondaria”, ha aggiunto l’addetto stampa presidenziale.
