Ucraina il punto

Ucraina (ore 9:30) – Il punto sulla guerra

Il racconto della 50esima giornata di guerra ha al centro l’incendio e l’evacuazione dell’incrociatore lanciamissili “Mosca”. Si tratta di un componente della flotta russa del Mar Nero. Sarebbe stato all’ancora al largo di Sebastopoli. La causa dell’esplosione che ha provocato il rogo – come da fonti russe – non è stata ancora stabilita. Fonti ucraine, dall’altra parte, riferiscono che la nave era stata colpita da missili “Neptune” dell’esercito di Kiev.

Nel suo consueto messaggio notturno Zelensky ha ringraziato i suoi soldati. “O la leadership russa cercherà la pace o, come risultato di questa guerra, la Russia lascerà per sempre la scena internazionale”, ha detto.

Ancora risacca di ieri per quel “genocidio” pronunciato da Biden che ha diviso in due il mondo politico internazionale. Se il Primo Ministro canadese Trudeau è con Biden, di posizione diversa è Macron. Per il Presidente francese alzare i toni non è utile nell’ottica della ricerca della pace. Il Dipartimento di Stato entra nel dibattito spiegando come Biden “ha parlato dal suo cuore quando ha chiamato quello che stiamo vedendo in Ucraina ‘genocidio’ da parte della Federazione Russa e delle sue forze”. Lo ha dichiarato alla CNN il Sottosegretario di Stato per gli affari politici Victoria Nuland. Ha poi precisato che l’amministrazione statunitense sta raccogliendo prove e continuerà a farlo.

Questo accade mentre gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di inviare nei prossimi giorni un funzionario di alto livello a Kiev, un forte segnale di sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia. E all’indomani dell’annuncio di Biden relativo all’invio di aiuti militari per 800 milioni di dollari annunciato.  Nell’elenco pubblicato dal Pentagono ci sono, tra le altre forniture, 18 obici da 155 mm, 40.000 proiettili di artiglieria, sistemi radar di sorveglianza aerea, 100 veicoli corazzati Humvee e 11 elicotteri.

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