Voci ucraine confermano che almeno altre 90 persone sono riuscite a scappare da Mariupol. Ancora però non si vedono arrivare a Zaporižžja, la parte di Ucraina ancora sotto controllo di Kiev. Si dice che vengano trattenuti in territorio controllato dai russi. Nel frattempo a Orichiv, tra Mariupol e Zaporižžja si sentono i colpi del fronte distante una ventina di chilometri ed arrivano i missili russi a bombardare i granai e le riserve di cibo.
Rallenta l’avanzata dell’armata russa la resistenza ucraina a Kharkiv. Nella notte fra venerdì e sabata un bombardamento russo ha colpito il Museo Nazionale commemorativo letterario di Hryhoriy Skovoroda nella cittadina di Skovorodynivka, a circa 40 chilometri a Nord-Ovest dal capoluogo regionale, Kharkiv appunto. Un missile ha colpito il tetto dell’edificio del XVIII secolo provocando un incendio che ha inghiottito tutti i locali del museo. Il figlio del direttore del museo che era di guardia nella notte è stato estratto dalle macerie con diverse ferite.
Ha parlato di Ucraina Macron nel discorso del suo giuramento. “I tempi che seguiranno saranno teatro di un’azione risoluta per il nostro Paese e l’Europa. Agiremo subito per evitare l’escalation dopo l’invasione dell’Ucraina. Per aiutare la democrazia e il coraggio a vincere, a costruire una nuova pace europea e una nuova autonomia nel nostro Continente” ha detto il Presidente.
Stoltenberg, “mai l’annessione illegale della Crimea”
Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, in una intervista al quotidiano tedesco Die Welt ha ribadito che l’Alleanza è determinata ad aiutare l’Ucraina “anche se ci vorranno mesi o anni” per battere Putin. E rimarca la volontà di “fare tutto il possibile” perché il conflitto non si espanda. Stoltenberg sottolinea che “l’Ucraina deve vincere questa guerra perché difende il suo territorio. I membri della NATO non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea. Ci siamo inoltre sempre opposti al controllo russo su parti del Donbass nell’Ucraina orientale”.
Intanto, sala l’attesa per il 9 maggio, la Festa della liberazione della Russia dai nazisti. Giorno indicato dagli analisti come la data in cui Putin darà indicazioni sull’Ucraina. Tuttavia, non ci sono i numeri perché il Presidente possa annunciare un’effettiva vittoria del Paese sulla rivale ucraina. Nessuna vittoria, neanche simbolica. Tutti gli occhi restano puntati su Mariupol. La caduta di Azovstal sarebbe un premio per Putin, ma all’interno dell’acciaieria ancora si combatte. Si tratta purtroppo di poco tempo, forse anche per quello che si dice cioè del fatto che un operaio avrebbe tradito il Paese cedendo alla Russia una mappa con tutti i cunicoli in cui si nascondono i combattenti. Asserragliati restano 200 militari, fra Marines e Azov. Oltre ai civili.