La guerra nel Donbas prosegue su due fronti. Da una parte il campo nel Luhansk. Le forze russe sono sempre più vicine alla città di Severodonetsk. “Abbiamo chiuso ermeticamente questo insediamento da tre lati”. Così nelle parole di Andrei Marochko, Ufficiale della Milizia popolare dell’autoproclamata Repubblica popolare del Luhansk. Dall’altra parte il Governatore della porzione del Luhansk ancora sotto controllo ucraino, Sergiy Gaidai, parla di una “situazione molto difficile”. “Le truppe russe sono avanzate fino a una distanza tale da poter sparare con i mortai, stanno distruggendo e basta”, dichiara Gaidai. La città – spiega il Governatore – viene bombardata “costantemente“.
Il Governatore ha spiegato che nel mirino dei russi potrebbe esserci la fabbrica di Azot. Nel sito ci sono i bunker antiaerei in cui i civili cercano rifugio. Altro obiettivo sarebbe Lysychansk, sulla sponda occidentale del fiume Severskij Donetsk. Secondo lo Stato maggiore ucraino, le forze russe stanno facendo un uso più intenso dell’aviazione per sostenere l’avanzata della fanteria e “distruggere le infrastrutture essenziali e militari”.
Altra città assediata è Belokhorovke. Si tratta di un piccolo centro di miniere di carbone sulle rive del fiume Seversky Donets. Lungo questo corso d’acqua la situazione per l’esercito russo, nel tentativo di dilagare in Donbass, si è ribaltata all’inizio di maggio, rallentando temporaneamente l’avanzata dei soldati di Mosca.
Altro teatro di guerra è il Donetsk, siamo sempre nel Donbas. Il centro dei combattimenti è la città di Lyman. Lyman è infatti un importante snodo ferroviario. Il suo controllo consentirebbe di puntare da Nord Est a Sloviansk e Kramatorsk, principali roccaforti ucraine nella regione. Sul fronte meridionale invece la situazione rimane stabile. Da parte ucraina si parla di progressi territoriali.
Zelensky: Abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri partner, soprattutto delle armi
Il Presidente Zelensky è tornata a fare il suo appello: “Il nemico è chiaramente superiore in termini di equipaggiamento, di numero di soldati. Abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri partner, soprattutto delle armi“, ha detto. L’Ucraina chiede lanciarazzi multipli, “Questa è davvero l’arma di cui abbiamo bisogno“, ha confermato il Ministro degli esteri ucraino Kuleba.
L’ex Segretario di Stato americano Kissinger aveva proposto di fare un’offerta di concessioni a Mosca in cambio dei negoziati. Zelensky ha risposto molto duramente Ha ricordando a Kissinger le migliaia di missili russi atterrati in Ucraina e le decine di migliaia di concittadini morti. “Sembrava che il signor Kissinger fosse nel 1938, non nel 2022. E pensava di parlare a un pubblico non a Davos, ma in quella che allora era Monaco”, ha tuonato.
Rincara la dose, sempre a Davos, il Ministro degli esteri ucraino Kuleba. Torna sulla “questione del grano”. “La Russia sta cercando di ricattare la comunità internazionale con l’offerta di sbloccare i porti sul Mar Nero in cambio di un allentamento delle sanzioni”, ha detto. Poi aggiunge: “Qualsiasi politico o funzionario straniero che pensi di accettare questo gioco dovrebbe prima visitare le tombe dei bambini ucraini uccisi e parlare con i loro genitori”.