Un sacerdote in una rete pedopornografica in chat

Pedopornografia, sgominata dalla Polizia di Torino una rete di utenti italiani, che su una nota piattaforma di messaggistica,  scambiavano materiale pornografico realizzato utilizzando minori di diciotto anni. L’attività ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti della Polizia Postale. Sequestrati migliaia di file con contenuti definiti ‘raccapriccianti’ dagli investigatori , ritraenti vere e proprie violenze sessuali in danno soprattutto di neonati.

Da febbraio 2021 gli agenti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori. Concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani. Per effettuare l’attività, è stato necessario un lungo lavoro. Questo consisteva nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale.

Particolarmente interessante si è rivelata la presenza di un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale, anch’esso oggetto di accertamenti nel corso dell’indagine. L’analisi degli elementi evidenziati dai poliziotti ha ricondotto nel complesso a 26 soggetti destinatari dei decreti di perquisizione, tra i quali anche un sacerdote.

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