Si tratta del Museo della Civiltà Romana, all’Eur, chiuso per “lavori di riqualificazione e messa in sicurezza” da oltre 9 anni. Era infatti il 14 gennaio 2014 quando questa infinita odissea investiva il sito, con ricorsi, spese impreviste, problemi legati alla sicurezza e innumerevoli imprevisti.
Vane le richieste dei cittadini che, negli anni, hanno sollecitato la riapertura.
Ma cosa conserva questo scrigno di tesori legati all’antica Roma?
Una collezione davvero unica nel suo genere, in particolare “riproduzioni da calchi originali oggi sparsi in altri musei del mondo”. Può rappresentare dunque, tutto ciò che non è possibile vedere ai musei Capitolini e negli altri siti romani di questo genere, con fedeli plastici che ricostruiscono non solo i monumenti della città di Roma, ma di tutte le province dell’impero, nonché testimonianze di quella cultura detta “materiale”.
Realizzato durante il regime Fascista, è una fatica pensata dagli architetti Peresutti, Bernardini, Pascoletti, Aschieri, i quali realizzarono una struttura in stile classico snodata in due corpi di fabbrica, con una simmetria ed un parallelismo che dialogano con il porticato di colonne marmoree, in un armonia di elementi che forma la piazza. Uno stupefacente spettacolo di maestosità, spesso utilizzato come set cinematografico di pellicole a sfondo storico o mitologico, per la sua perfezione e fedeltà ai canoni classici.
Una piazza ideale nella città ideale, omaggio a Roma dei romani nel ventesimo secolo, in un quartiere all’epoca –nuovo-, che però guardava con ammirazione alle sue radici.
All’interno è formato di sale di diversa metratura, accessibili da porte relativamente esigue rispetto all’imponenza della struttura, in piena sintonia con la storia dei classici popoli latini, di cui si celebrano le imprese dalle origini alla famosa caduta dell’impero d’Occidente del 476 d.C.
L’edificio fu costruito a partire dagli anni ’40 in occasione dell’Esposizione Universale di Roma, ma rimase incompiuto a causa della guerra sino agli anni ’50. La FIAT infatti, si interessò all’opera, finanziandone la fine dei lavori.
Inaugurò così i 21 aprile del 1955 questo luogo unico, inizialmente pensato per dare collocazione stabile al materiale raccolto in occasione della Mostra Archeologica del 1911, del Museo dell’impero Romano e della Mostra Augustea della Romanità.
Così, in quegli spazi spettacolari, il 21 aprile del 1955 fu ufficialmente inaugurato al pubblico Museo della Civiltà Romana, pensato per dare collocazione stabile a parte del materiale che era stato raccolto in occasione della Mostra Archeologica del 1911, del Museo dell’Impero Romano e della Mostra Augustea della Romanità.
Tra le sue 50 sezioni, le opere più celebri sono senz’altro il plastico della Roma dell’età di Costantino realizzato da Italo Gismondi e i calchi della Colonna Traiana fatti eseguire da Napoleone III;
Ma quando avverrà la riapertura del Museo?
Per ora non è dato saperlo. Noi di TF news abbiamo contattato telefonicamente il personale Planetario di Piazza G. Agnelli, al numero 060608, i quali non hanno saputo riferirci altro se non che ogni mese ci sono delle novità, ma che certamente da qui alla prossima Pasqua non risulta che sia prevista una riapertura. Confidiamo nel nuovo anno, per rivedere da vicino le scene della Colonna Traiana, i calchi delle statue sparse in tutto il mondo, e questo magnifico edificio da troppo tempo sottratto alla comunità.