Scuola, il Ministro Valditara: lavori socialmente utili per gli alunni violenti

 Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenuto stamane a un convegno,  ha delineato le linee dei suoi prossimi interventi.

Lavori socialmente utili per gli alunni violenti in classe, un piano per i giovani che non lavorano e non studiano – oltre 3 milioni tra i 15 e i 34 anni, concentrati principalmente al sud – aumenti per gli insegnanti da prevedere già nella prossima legge di Bilancio

Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti e rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici”, ha spiegato il Ministro “e c’è anche il tema dei docenti, che devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno e che passa anche da un aumento dei livelli retributivi”. “In ogni caso – ha avvertito – si sta lavorando all’istituzione di un tavolo per trovare soluzioni, che siano la didattica personalizzata, o lo psicologo, o sanzioni più efficaci, oltre alla chiamata alla responsabilità dei docenti, delle famiglie e dei ragazzi”.

Presidi: “Lavori socialmente utili? Si comminano già da anni”

“Lo Statuto degli studenti, in vigore sia per le scuole medie sia per le superiori da oltre un decennio, prevede una serie di sanzioni verso quegli studenti che commettano atti indisciplinati, forme di violenza o procurino danni alla scuola. Pertanto è applicabile anche a chi occupa un edificio scolastico, interrompendo inoltre un servizio pubblico. Siamo quindi d’accordo che si ricorra in questi casi a misure come lavori socialmente utili come le scuole fanno da anni”. A dirlo all’ANSA è Mario Rusconi, Presidente della Associazione Nazionale Presidi di Roma ,a proposito dei lavori socialmente utili di cui ha parlato il Ministro Valditara a Milano.

Allo studio interventi per i “Neet”

Sul tavolo anche il problema dei cosiddetti “Neet”,acronimo di :”Not (engaged) in education, employment or training“. Di fatto giovani che non studiano, né lavorano, né ricevono formazione. Per loro ,il Governo Meloni, lancerà presto una proposta perché, sempre ascoltando il Ministro, “non possiamo accettare che centinaia di migliaia di giovani vivano alle spalle delle famiglie e della società. Questo è uno dei drammi più gravi che riguardano la nostra gioventù, ragazzi che non hanno la voglia di vivere e che galleggiano. Noi lì dovremo intervenire“.

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