Prosegue l’attività di controllo della filiera della pesca, da parte della Guardia Costiera di Venezia, a tutela del consumatore. In particolare, negli ultimi giorni, le attività di controllo si sono concentrate sulla ristorazione etnica, sia in Centro storico che nell’entroterra. A fronte di quattro ispezioni ad esercizi commerciali, i militari hanno dovuto procedere all’effettuazione di altrettanti sequestri amministrativi, per un totale di 270 chilogrammi di prodotto ittico.
Le violazioni riscontrate hanno riguardato la mancanza di tracciabilità di alcuni prodotti, in particolare salmone, che è risultato sprovvisto di qualsivoglia etichettatura riportante le informazioni minime obbligatorie in ogni fase della commercializzazione, dalla cattura/raccolta alla vendita al dettaglio e alla ristorazione.
Ciò ha comportato, in particolare, l’irrogazione di 3 verbali di sanzione amministrativa per complessivi 4.500 Euro. Ulteriori approfondimenti portavano al rinvenimento, nei vari esercizi, di altra merce, allo stato congelato, la cui manipolazione era avvenuta in violazione delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP. Come conseguenza venivano irrogate ulteriori 3 sanzioni amministrative per un totale di 6.000 Euro.
I militari della Guardia Costiera, coordinati dal 9° Centro di controllo area pesca, proseguiranno nelle operazioni di controllo della filiera, dalla fase di pesca a quella della lavorazione e commercializzazione dei prodotti ittici, su tutto il territorio regionale, in linea con le indicazioni del superiore Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, al fine di garantire il consumatore circa la provenienza e la genuinità dei prodotti ittici e per prevenire frodi in commercio, con particolare riguardo ai prodotti importati, mantenendo forti legami di collaborazione con i servizi veterinari regionali e l’Agenzia delle Dogane.
(Foto di repertorio Guardia Costiera)