È stato arrestato e dovrà rispondere del reatro di sequestro di persona aggravato. Si tratta di un 51enne, di origini indiane, che ha tenuto in segregazione la figlia 22enne per oltre una settimana, in casa.
La svolta è stato l’intervento del fidanzato della ragazza, anch’egli indiano di origine. Lo scorso 5 dicembre il ragazzo, infatti, segnala la scomparsa della ragazza alla Stazione dei Carabinieri di Valdagno. In quella occasione racconta agli inquirenti che non era riuscito a contattarla da diversi giorni e che la sua scomparsa sarebbe avvenuta in circostanze sospette. Quindi i primi accertamenti svolti dai militari dell’Arma. Poi due giorni dopo la denuncia, la stessa ragazza, utilizzando di nascosto un vecchio cellulare ormai in disuso, vince la paura di essere scoperta dal padre e contatta il fidanzato: spiega velocemente quanto accaduto, lancia il suo SOS.
Movente culturale: il padre non accetta il fidanzato della ragazza
Il ragazzo torna all0ra dai Carabinieri che avviano immediatamente delle specifiche indagini. Vengono quindi raccolti elementi decisivi per corroborare l’ipotesi di sequestro di persona, tra cui le improvvise ed inaspettate dimissioni dal posto di lavoro della ragazza. Le indagini permettono di accertare che alla base del sequestro di persona vi sarebbe un movente culturale: il padre non accetta la relazione sentimentale della figlia con l’attuale fidanzato che, seppur delle stesse origini, apparterrebbe ad un gruppo sociale diverso.
I Carabinieri ottengono dall’Autorità Giudiziaria Vicentina un decreto urgente di perquisizione, entrano nella casa della ragazza e pongono fine al suo incubo. Poi, ascoltata attentamente la vittima e vagliata ogni possibile ipotesi, i militari procedono all’arresto di S.D. La vittima è stata infine accompagnata dai militari dell’Arma, presso un centro antiviolenza e poi collocata presso una struttura protetta seguita dai servizi sociali, competenti alla sua tutela.
L’uomo, completate le dovute procedure, è stato ristretto nella sua abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’A.G. mandante. “La segnalazione è stata determinante per consentire ai Carabinieri di svolgere immediati accertamenti – ha spiegato Comandante della Compagnia Carabinieri di Valdagno –, non conoscendo anche le reali condizioni della giovane. Ciò ha permesso alla Procura della Repubblica di Vicenza di emettere un decreto di perquisizione, eseguita nell’abitazione dove la ragazza abitava e, nel corso della quale, sono stati acquisiti degli ulteriori elementi di riscontro alla denuncia. Da ciò ne è scaturito l’immediato arresto in flagranza di reato del padre convivente”.
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