Vinitaly chiude con record storici

Vinitaly 2022 bilancio eccezionale per la manifestazione terminata il 13 aprile.  Si registra,infatti, il record storico di incidenza di acquirenti stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri ,da 139 Paesi,rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori presenti  in fiera, 88.000.

E ciò al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente all’assenza dei  compratori russi. Sul fronte delle presenze estere, nel testa a testa tra Stati Uniti e Germania la spuntano i primi che confermano la leadership nella classifica delle Nazioni presenti. Terzo rimane il Regno Unito, mentre il Canada subentra alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia. Seguono Svizzera, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca e Danimarca. Bene, nel complesso, le presenze dal continente europeo, che hanno rappresentato oltre due terzi del totale degli esteri.

La  manifestazione in chiave nazionale ha anche ribilanciato le presenze del Centro-Sud – in rialzo – con quelle del Nord.

Le fiere italiane sempre più internazionali

Per il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà”. Guardiamo ora al 2023 – ha aggiunto Danese – con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni”.

Vinitaly per la pace

Un evento così globale non poteva evitare di dire la propria sulla guerra che infiamma l’Ucraina e preoccupa il mondo. Un’iniziativa voluta dalla Coldiretti ha portato le “donne delle cantine”, le imprenditrici vitivinicole in rappresentanza di tutte le Regioni, a scendere in piazza nel giorno di chiusura di Vinitaly per con un flash- mob in cui chiedere alla Russia di cessare le ostilità.

Tutte indossavano della magliette rosa, con in mano cartelli che recitavano “Il vino unisce non divide” e“I colori del vino: i colori della pace”.

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