Violenza sessuale in seminario, rischio il processo Don Martinelli

Rischio di processo al tribunale di Roma per don Gabriele Martinelli. Accusato di violenza sessuale, commessa presso il Preseminario San Pio X in territorio vaticano. L’accusa ha chiuso le indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, per episodi di violenza sessuale nei confronti di un minorenne, un amico più giovane di un anno, avvenuti presumibilmente tra il 2010 e il 2012. All’epoca dei fatti, Martinelli aveva compiuto la maggiore età.

Nel procedimento è coinvolto anche monsignor Enrico Radice. L’ex rettore del Preseminario è accusato di complicità in violenza sessuale, per non aver prevenuto atti illeciti e per non averli denunciati.

Entrambi sono già sotto processo per gli stessi eventi in Vaticano. Le autorità italiane hanno perseguito Martinelli in base al principio che quando una persona commette un reato all’estero, in questo caso la Santa Sede, e poi si rifugia in Italia, può essere perseguita dai tribunali italiani. Nei confronti dell’ex seminarista, oggi 28enne, è pendente anche un procedimento dinanzi al tribunale dei minori. Questo per episodi avvenuti quando Martinelli aveva meno di 18 anni.

La denuncia della violenza sessuale

Ad accusare i due sacerdoti, la testimonianza dell’ex seminarista polacco Kamil Jarzembowski. Le indagini erano state avviate nel novembre del 2017 “a seguito di notizie divulgate da organi di stampa. Nonostante i fatti denunciati risalgano ad anni in cui la legge, all’epoca in vigore, impediva il processo in assenza di querela della persona offesa da presentarsi entro un anno dai fatti contestati. Il rinvio a giudizio è stato possibile in virtù di un apposito provvedimento del Santo Padre del 29 luglio scorso. Che ha rimosso la causa di improcedibilità“.

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