Il nostro servizio video dal luogo dell’evento.
Intervista all’Ingegnere Angelo Di Fiordo dei Vigili del Fuoco che ha diretto le operazioni di soccorso e al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo a cui compete l’indagine sulle dinamiche del crollo, Colonnello Massimo Friano.
Un’esplosione e conseguentemente un crollo sono avvenuti nella notte di oggi in una palazzina di due piani adibita a struttura di accoglienza per migranti a San Lorenzo Nuovo, nel Viterbese. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco, anche con in Reparto Cinofili – USAR, i sanitari del 118 e i Carabinieri.
Dalle prime informazioni, nella struttura c’erano 30 persone tra cui alcuni minori e al momento i feriti sarebbero almeno dodici: quattro sarebbero in condizioni più gravi. I Vigili del Fuoco hanno escluso la presenza di persone sotto le macerie.
Tutti i feriti, ha riferito il Sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Bambini, sono state trasportate in ospedale per essere sottoposte ad accertamenti. Tra i più gravi non ci dovrebbero essere minorenni, ma una persona è stata trasportata in elicottero a Roma, dove si trova tuttora ricoverata in coma e intubata.
Secondo i titolari della società Ospita, gestori della struttura di accoglienza, hanno spiegato che “all’interno della struttura non esistevano impianti a gas, sia per il riscaldamento che per l’uso cucina, dovremo appurare le origini dell’esplosione, noi ci riteniamo parte lesa”.
Sono in corso le indagini sulle cause. A quanto si apprende, la Prefettura di Viterbo ha riunito nella notte il COC.
Sono accorsi mezzi di soccorso oltre che dalla provincia di Viterbo, anche da Roma e dell’Umbria. Attivata la Protezione civile. Sul posto sono stati inviati anche gli elicotteri dell’elisoccorso per potere garantire il trasporto rapido di eventuali feriti negli ospedali attrezzati dei capoluoghi di provincia. Tra i primi ad arrivare anche i vigili del fuoco di Gradoli e di Viterbo. A supportare le operazioni i Carabinieri di Lazio e Umbria.
I feriti sono stati trasportati in diversi ospedali della zona. Dalle prime informazioni tra i 30 migranti ospitati nella palazzina c’erano anche minori perché la struttura era adibita all’accoglienza di nuclei familiari.