Vittorio Feltri sul caso Genovese: “la vittima è stata ingenua”

Oggi, 25 Novembre, ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Uno dei dati che fa comprendere  l’entità e la gravità della situazione in merito alla violenza sulle donne è quello rilasciato da ActionAid che ha evidenziato come le chiamate al numero antiviolenza 1522 tra marzo e giugno 2020 siano state più di 15 mila, il 119,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

La cultura dello stupro, i femminicidi, le molestie e lo stalking purtroppo, hanno beneficiato del periodo di lockdown, secondo quanto emerge da un report del Ministero degl Interni sul tema violenza sulle donne: i dati del 2020 sono un susseguirsi di percentuali aggravate dalla solitudine e dalla chiusura sociale.

Uno dei ultimi casi di violenza sulle donne riguarda il caso Genovese: l’imprenditore digitale che ha trasformato le feste nella sua Terrazza Sentimento in un orrore bestiale.

Ma ciò che è peggio è come sia stata affrontata la vicenda da alcuni giornalisti. Nel mondo del web, ieri, è esplosa una bufera per le parole di Vittorio Feltri. A scatenare la polemica è il suo editoriale che su Libero definisce “ingenua la ragazza stuprata“.

Ma analizziamo meglio il contenuto dell’articolo. “Certo, gli piacevano le donne e non credo che faticasse a procurarsene in quantità – scrive Feltri – Che necessità aveva di ricorrere allo stupro per impossessarsi di una ragazza bella e giovane dopo averla intontita con sostanze eccitanti? Ciò è incomprensibile sul piano logico”.

Poi Feltri passa alla descrizione della violenza subita dalla ragazza: “Dicono che Genovese sia andato avanti tutta la notte a violentare Michela, una ragazzina di 18 anni la quale pare fosse la terza volta che si recava nell’abitazione del nostro ‘eroe’ del menga. Come si fa a darci dentro per tante ore. Io, anche quando ero un ragazzo, dopo il primo coito fumavo una sigaretta.Personalmente ho constatato che si fa fatica a farsi una che te la dà volentieri – continua Feltri – figuratevi una che non ci sta”.

Ma, come se non bastassero gli innumerevoli dubbi che si è posto l’opinionista, Feltri si domanda anche se la vittima “entrando nella camera da letto dell’abbiente ospite” pensava “di andare a recitare il rosario”, senza sospettare “che a un certo punto avrebbe dovuto togliersi le mutandine, senza sapere quando avrebbe potuto rimettersele”. Insomma, se l’è cercata.

L’editoriale trova la sua conclusione con un augurio: “lui adesso la vedrà brutta o non la vedrà per anni, con l’augurio di disintossicarsi in carcere. Alla vittima concediamo le attenuanti generiche. Ai suoi genitori tiriamo le orecchie”.

L’articolo di Feltri, pubblicato alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che riporta i dati aggiornati sui femminicidi, si porta dietro  immediatamente reazioni di sdegno e polemiche, soprattutto nell’area di centro sinistra del mondo politico e nell’associazionismo che da anni combatte la propria battaglia contro le violenze di  genere.

Tuttavia, intervistato dall’Ansa, Feltri difende il suo articolo asserendo che “l’articolo era perfetto perchè non giustifico lo stupro…ho detto che è stata un’ingenua, non una prostituta. Ingenua non è un’offesa. Io non ho detto che se l’è andata a cercare, ho detto che è stata ingenua ad accettare l’invito di questo soggetto che faceva festini di quel tipo – prosegue Feltri – Non fatemi dire cose che non ho scritto e non penso. Non voglio dare un’immagine negativa di nessuno, dico che questa ragazza non poteva non sapere cosa succede in quella casa, un mimino di prudenza doveva adottarla”.

A chi chiede l’intervento dell’Ordine, l’Ansa pubblica le parole di replica di Feltri: “io mi sono dimesso dall’Ordine, non posso stare in gabbia. Io me ne fotto dei giornalisti, li disprezzo e se uno mi chiama giornalista lo querelo per diffamazione. Scrivo quello che voglio, se poi al Direttore non piace, basta che non lo pubblichi. Io non ho pretese”.

Dal canto suo, la ragazza diciottenne, vittima dell’episodio di violenza, commenta così l’accaduto: “La cosa che mi fa più male è sentire i commenti di persone che cercano di darmi una colpa o di giustificare quello che mi è stato fatto. Non ho mai percepito queste feste in “Terrazza sentimento” come pericolose in nessun modo, non ho mai percepito questo ambiente come viscido. Andavo lì per divertirmi –  aggiunge  – e mi sono ritrovata in un inferno”.

Ha raccontato alla Polizia, di essere stata  altre due volte a “Terrazza Sentimento” prima del 10 ottobre. Invitata da conoscenti, aveva incontrato anche personaggi famosi: “anche per questo – ha detto – non ho mai avvertito il rischio di pericolo”. A causa delle gravi lesioni riportate dopo quella notte, i medici del Pronto Soccorso che l’hanno visitata le hanno dato 28 giorni di prognosi.

 

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