A Voghera le cose peggiorano giorno dopo giorno. Prima era toccato a Massimo Adriatici che con un colpo di pistola nella notte tra il 21 e il 22 luglio ha ucciso con un colpo di pistola il 39enne Youns El Boussettaoui.
Poi è toccato a Giancarlo Gabba, attualmente assessore all’Urbanistica della città e ha “ereditato” le deleghe alla Sicurezza cittadina proprio da Adriatici, un mese prima dell’omicidio, scriveva nella chat di Whatsapp dedicata al consiglio comunale scriveva: “Finché non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio“.
Ora invece è la prima cittadina a finire nel mirino dei “traditori” infatti qualcuno ha deciso di stampare le conversazioni avvenute da Paola Garlaschelli con la sua giunta. Il testo è un susseguirsi di ilarità e faccine che ridono dopo che la Sindaca scrive: “Ma in tutto ciò il marocchino che chiedeva elemosina è annegato?“
Poco prima del dialogo infatti si era allagato il cimitero, e sempre negli stessi giorni, come racconta il Corriere della Sera, un immigrato che infastidiva i passanti era stato colpito da un Daspo. Due assessori ridono, e qualcuno posta una immagine, poi elimitata, di un luogo definito “il tempio della cavalleria, dove vanno lì a bivaccare“.
La chat resa pubblica risale al 12 marzo di quest’anno; quindi molto prima dell’omicidio di Youns El Boussettaoui e i messaggi “corredati” da bombe di Giancarlo Gabba. La Sindaca Paola Garlaschelli aveva subito definito i messaggi di Gabba coma una cosa “riprovevole” lasciandolo però al suo posto. Ma non sapeva che il “robin hood” di Whatsapp era pronto ad attacare anche lei prima o poi. E così è successo.
La città di Voghera ora è di nuovo al centro delle polemiche proprio per le parole dalle prima cittadina. Immediata la risposta di Paola Garlaschelli che scrive: “Qualcuno con metodi che non ho problemi a definire squallidi e penosi, prosegue nel tentativo di destabilizzare la nostra amministrazione. A tutto, ovviamente, c’è un limite: per questo abbiamo già avviato le dovute iniziative nelle sedi opportune. Ribadiamo la nostra assoluta lontananza da qualsiasi forma di razzismo, intolleranza, violenza; confermando l’impegno per una città inclusiva, accogliente, attenta ai bisogni delle persone più fragili. Valori che ci appartengono da sempre. Non c’è spazio per becere ritorsioni, per diatribe attraverso mezzi e mezzucci che non fanno il bene di Voghera“
Non è della stessa opinione Simone Verni, consigliere regionale del M5S Lombardia che ha dichiarato: “Dalla chat della vergogna della giunta di Voghera emergono frasi ogni giorno più inquietanti. Come conclamato dalla vicenda Morisi, la Lega è sempre più il partito dell’ipocrisia. È opportuno che la sindaca, ora coinvolta in prima persona, metta fine a questo stillicidio che quotidianamente porta vergogna sull’intera città. Le dimissioni di questa Giunta non possono più essere considerate un’opzione, ma l’unica soluzione possibile per liberare Voghera dall’imbarazzo“.