“Non sono io il responsabile della morte di Willy. In passato posso aver commesso errori, ma vi prego di credermi che Willy non l’ho toccato con un dito“. Lo ha detto, con dichiarazioni spontanee, Gabriele Bianchi imputato per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Parliamo della tragica vicenda del ragazzo ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020.
Oggi, nell’aula della Corte di Assise, Gabriele Bianchi ha reso dichiarazioni spontanee. “Sono un po’ agitato, Willy e la sua famiglia meritano giustizia – ha detto Bianchi -. Mi auguro con tutto il cuore che dopo la sentenza i familiari trovino pace e serenità”. “Vorrei tornare a quella notte e cambiare tutto, il Pm mi ha descritto come non sono – ha aggiunto -. Non sarei stato in grado, anche volendo, di fare ciò di cui mi si accusa. Vi parlo con il cuore in mano, ho sempre detto la verità”.
Legale fratelli Bianchi: “gli imputati hanno pagato lo scotto di una pressione mediatica subita da tutti”
Parla l’avvocato dei fratelli Bianchi. “Quella notte la visibilità era scarsa o del tutto assente, sono andato anche io sul posto a constatarlo e infatti, dopo 3 giorni dal fatto, sono stati messi i lampioni a giorno. Era impossibile per i testimoni distinguere i ragazzi, i colpi. E gli imputati hanno pagato lo scotto di una pressione mediatica subita da tutti, da me per primo. Si deve cercare di non lasciarsi condizionare, di vedere effettivamente quello che è accaduto”. Inizia così in aula l’avvocato Massimiliano Pica, difensore dei fratelli Bianchi imputati insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia nel processo per l’omicidio di Willly Monteiro Duarte.
“I testimoni sono stati sentiti dopo giorni, quando la tv dall’inizio ha definito colpevoli i fratelli Bianchi, senza mai usare il termine presunto – continua -. Ma non solo. Il professor Potenza, incaricato il 9 settembre dalla procura di Velletri di fare l’autopsia sul corpo di Willy, non ha mai parlato sulla sua perizia di un calcio anteriore ma di insufficienza cardio respiratoria”. “È morto per le percosse Willy, ma il calcio frontale non c’è mai stato. La lesività è sulla parte sinistra, dove infatti troviamo i segni” dice ancora l’avvocato, che incalza: “Gabriele non ha colpito Willy e Marco ha colpito un punto che non ha portato alla morte del ragazzo“.
Da qui le conclusioni: “Chiedo l’assoluzione per entrambi gli imputati per non aver commesso il fatto – dice l’avvocato Pica al giudice – la derubricazione a omicidio preterintenzionale e chiedo di guardare attentamente tutti gli atti processuali”.