WWF Italia: “in Germania e in Belgio un vero disastro climatico”

Il WWF Italia in una nota scrive: “Quello accaduto in Germania e in Belgio è un vero disastro climatico, dove in pochi giorni è caduta la pioggia che un tempo scendeva in due mesi e dove il bilancio provvisorio è arrivato già a oltre 80 morti e 1300 dispersi. Nemmeno la Germania, che da anni ha avviato politiche per ridare spazio ai fiumi, è al sicuro dalle conseguenze peggiori del cambiamento climatico. Non c’è più tempo e l’azione climatica va accelerata a ritmi esponenziali se vogliamo evitare le conseguenze più pericolose e ingestibili. L’azzeramento delle emissioni (mitigazione) va attuato nel più breve tempo possibile, ben prima del 2050, e nel contempo vanno messe in campo DAVVERO le politiche di adattamento”.


Scrive sempre nella nota il WWF : “In Italia, per esempio, il Piano di adattamento è ancora fermo e non è mai passato alla fase attuativa. Pensando a quanto successo in Germania, dobbiamo immediatamente rendere operativa una politica basata sul ripristino degli ecosistemi fluviali e sul recupero degli spazi che abbiamo rubato ai fiumi. Dal dopoguerra ad oggi, nel nostro Paese, abbiamo tolto ai fiumi circa 2000 kmq, un’enormità di spazio e le conseguenze di questo sono e saranno sempre più devastanti”.

Il WWF, insieme alle altre associazioni ambientaliste come Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, presenterà una proposta di legge sul clima, che verrà illustrata martedì 20 luglio.

Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di bacino, commenta quello che è successo in Germania e dice: “Tra il 2019 ed il 2020 in Italia si sono cementificati 767 ettari all’interno di aree a pericolosità idraulica media e 285 in quelle a pericolosità da frana, incrementando notevolmente il pericolo idrogeologico in un Paese, dove già il 16,6% del territorio è mappato nelle classi a maggiore rischio, coinvolgendo la vita di circa 3 milioni di nuclei familiari. Di fronte a questi dati ed alle conseguenze dei cambiamenti climatici, ribadiamo la necessità di approvare urgentemente la legge contro il consumo indiscriminato di suolo, che giace nei meandri parlamentari dal 2013, al tempo del Governo Monti”. 

Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, aggiunge: “Attraverso il nostro Osservatorio sulle Risorse Idriche stiamo documentando settimanalmente l’inaridimento di ampie zone del territorio italiano, vale a dire l’altra faccia di uno stesso fenomeno: l’estremizzazione degli eventi atmosferici. E’ pertanto indispensabile avviare un piano straordinario di manutenzione del territorio, adeguando la rete idraulica alla mutata fenomenologia meteorologica, per evitare di vivere sei mesi con il rischio alluvioni ed altrettanti con il rischio siccità”.

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