Il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba intervenendo al Consiglio atlantico ha affermato: “Ho tre richieste oggi per il Consiglio atlantico: armi, armi, armi“.
Poche ore fa il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio ha rinforzato le parole del suo Ministro:”Se non c’è un pacchetto davvero doloroso di sanzioni contro la Russia e se non c’è la fornitura delle armi di cui abbiamo un vero bisogno e che abbiamo chiesto molte volte, questo verrà considerato dalla Russia come un permesso. Un permesso ad andare oltre. Un permesso ad attaccare. Un permesso ad avviare una nuova sanguinosa ondata nel Donbass“.
Zelensky ha parlato di un Paese devastato e ovviamente non può fare a meno di pensare al futuro, che per essere possibile, ha sottolineato, “deve inevitabilmente passare per una ripresa economica. Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese sul nostro territorio là dove è sicuro e possibile lavorare“.
Zelensky ha poi parlato di Mosca che, ha insistito, “non vuole che nulla venga visto prima che prendano il controllo della città, prima che la ripuliscano”. Il riferimento è stato rivolto alla città di Mariupol, assediata da oltre un mese, che “al momento è l’inferno“, ha precisato continuando: “Non riusciranno a nascondere migliaia di persone. Il mondo ha visto la vera situazione. E’ stato visto ciò che è stato fatto all’Ucraina”.
Mariupol è una ‘città martire’, distrutta per il 90%, e secondo il suo Sindaco, Vadim Boychenko “ il 40% del territorio urbano non sarà più ricostruibile“.