Zelensky propone conferenza di pace in Svizzera

Il Presidente Volodymyr Zelensky punta ad una conferenza a livello di Capi di Stato e di Governo -per ottenere quantomeno un assenso di principio per  il suo piano di pace in 10 punti in linea con la Carta dell’ONU. Successivamente Zelensky vorrebbe organizzare una serie di mini vertici sui singoli punti, in vista di una seconda conferenza alla quale ammettere la Russia,  obbligandola ad accettare un piano di pace approvato.

Un’ipotesi che vede Mosca contraria, ma che non piace neanche ai Paesi del sud globale, dove si va tra chi continua a fare affari con la Russia e chi è quantomeno indifferente alle ragioni di Kiev e lamenta le conseguenze della guerra sui costi delle materie prime.

Gli ucraini vorrebbero che alla conferenza di pace ci fossero 80-90 Paesi e il maggior numero possibile di Paesi del Sud globale – dicono all’Adnkronos fonti diplomatiche – ma è difficile che la Cina ci sia se la Russia non ci sarà, tanto più in un momento in cui è forte la convinzione che Mosca stia prevalendo sul terreno.

L’assenza della Cina potrebbe tirarsi dietro anche quella di Paesi come l’India e il Brasile, con il Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva che ha tra l’altro già fatto sapere che al G20 di novembre a Rio de Janeiro ha invitato anche Vladimir Putin.

A complicare le cose ci sono gli effetti dell’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas, che ha esposto l’Occidente alle accuse di ‘doppio standard per il suo sostegno incondizionato a Israele nella guerra a Gaza.

In questa fase, per ora, i Paesi europei e gli Stati Uniti ribadiscono il pieno appoggio alla formula di pace di Zelensky, ma allo stesso tempo sollecitano Kiev a fare in modo che ci sia un’adeguata partecipazione del ‘Global South’ per evitare che la conferenza, che potrebbe tenersi a Lucerna, si trasformi in un boomerang,  sottolineano le fonti.

Intanto, dal punto di vista diplomatico e dal punto di vista militare è forse uno dei momenti peggiori per l’Ucraina, a quasi 26 mesi dall’inizio della guerra.

Siamo in una fase molto, molto delicata – commentano gli analisti – Kiev ha bisogno di munizioni perché nel Donbass il rapporto con i russi è di uno a 7 e  c’è una drammatica carenza di sistemi di difesa aerea, con i russi che martellano città e infrastrutture per distruggere la capacità industriale e la produzione industriale ucraina, e di artiglieria a lungo raggio.

 

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