“Strappare lungo i bordi” è la serie animata ideata e creata da Michele Rech in arte Zerocalcare. La serie è uscita da appena dieci giorni, ma il successo è stato immediato.
Zerocalcare, infatti, conquista la vetta su Netflix, piattaforma digitale dove la sua serie è trasmessa. Ma come è arrivato il successo sono arrivate anche le critiche e le polemiche. Prima fa tutte il “troppo romanesco” all’interno della serie. “La serie la si può criticare per mille motivi: può essere brutta, può essere che la mia recitazione sia inadeguata. Ma la questione del romanesco è ridicola, non vale nemmeno la pena discuterla. Chiunque sia capace di andare a fare la spesa da solo è in grado di capire Strappare lungo i bordi. Le altre persone o sono in malafede, o hanno bisogno di un pretesto per andare sui giornali” – ha dichiarato lo stesso Zerocalcare in risposta alla polemica che da giorni attanaglia i salotti televisivi e i giornali.
Senza dimenticare che pure in Turchia la serie animata è stata oggetto di critiche in merito allo stemma della Pkk, ovvero il simbolo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, all’interno della storia. In questo caso è stato lo stesso Zerocalcare a rispondere alla polemica con un tweet: “Niente…sta cosa del romano li ha fatti sbroccà“.
Niente sta cosa del romano li ha fatti sbroccà pic.twitter.com/bhr1IJs9s6
— zerocalcare (@zerocalcare) November 23, 2021
In più, intervistato da Il Messaggero, Zerocalcare ha dichiarato: “Da quando è uscita la serie la mia vita è diventata cosi invivibile che o trovo una centratura, oppure non mi va di stare ingolfato in mezzo alle polemiche. Non c’è niente al mondo che mi costringa a farlo. Sta a me. Comunque, se trovo un modo di sopravvivere faccio anche la seconda stagione“.