Giornata Mondiale dell’Infermiere: i nuovi eroi di questo milennio

Il 12 maggio si celebra la Giornata Mondiale dell’Infermiere e mai come in questo anno, tale ricorrenza è cosi importante.

Gli infermieri in trincea

Il lungo anno passato in prima linea a combattere contro la pandemia e le gesta di questi moderni eroi sono nitide nelle nostre menti, grazie alle  immagini diffuse dai media. Immagini dove compaiono gli infermieri stremati dal lavoro o alle prese con le attività legate ai reparti Covid. Sono tante le foto o i video diventati, anche grazie ai social, frammenti iconici di un lungo anno d’emergenza. Le scene drammatiche della prima ondata con gli operatori in tuta bianca e doppia mascherina di protezione, con il proprio nome scritto sulla schiena. Accasciati dopo ore e ore di turni massacranti in reparto.

Molti sono diventati i volti simbolo alla lotta contro il Coronavirus. Come Alessia Bonari, la giovane infermiera, che si è scattata un selfie con il volto tumefatto dai segni della mascherina dopo una giornata di lavoro. Oppure Elena Pagliarini, del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona, fotografata da un collega quando a fine turno, sfinita, si era addormentata con la testa sulla tastiera del computer, con la mascherina e il camice ancora indosso.

Tra questi eroi però, purtroppo, c’è chi ha perso la battaglia. La pandemia da Covid-19 ha ucciso almeno 3.000 infermieri, in tutto il mondo.

Giornata Mondiale dell’Infermiere: Giacomo Poretti

In occasione di questa ricorrenza, durante un’intervista all’Adnkronos Salute, Giacomo Poretti, componente dello storico trio cominci Aldo, Giovanni e Giacomo, ha parlato della sua esperienza presso l’Ospedale di Legnano. Il comico, infatti, prima di dedicarsi completamente al Teatro, ha lavorato per 11 anni come infermiere.

È un lavoro bellissimo – afferma Poretti – e straordinario. Lo dico ai ragazzi che magari sono indecisi sul proprio futuro: fare l’infermiere è una scelta importante ma super gratificante, che ti mette in contatto con il senso della vita. E abbiamo visto anche durante la pandemia come il sacrifico di tanti infermieri ha salvato molte vite”.

Inoltre l’attore racconta che “Io e mia moglie abbiamo preso il Covid a marzo 2020 ed è stata dura, abbiamo avuto la febbre alta e molta paura che potessimo peggiorare. Poi ne siamo usciti, in quei giorni ho ripensato agli anni da infermiere e anche al lavoro che stavano facendo i colleghi in prima linea contro la pandemia. Sono stati eroici, conosco il loro attaccamento al lavoro e la complessità di molti momenti che si vivono. Nessuno si è tirato indietro”.

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