Non ci saranno gli allenamenti a Wembley per Italia ed Austria che domani giocheranno gli ottavi per Euro 2020. Sembrerebbe infatti che il prato inglese “non sia in buone condizioni”. Una versione diplomatica per dire “stiamo il meno possibile dove c’è il virus”, un gesto di stizza da parte della Uefa per i dubbi di Draghi sulla opportuntà di fare la partita della finale a Wembley o un’incredibile svista sulle condizioni del prato da parte dei gestori dello Stadio più famoso al mondo? Comunque sia, gli azzurri si alleneranno in Italia, a Coverciano.
Secondo le Autorità inglesi, il prato di Wembley dovrà ospitare anche l’ottavo di finale di Inghilterra-Germania, quindi su indicazione Uefa, si cerca di non “sovraccaricarlo”.
Un’altra curiosità, non bella, è che i giocatori dell’Italia, non si inginocchieranno in campo in solidarietà con il movimento Black Lives Matter. Sembrerebbe che alla Uefa non siano arrivate richieste in tal senso né dagli azzurri né dagli austriaci.
Il Corsera scrive: “La figuraccia con il Galles, mezza squadra in piedi e mezza inginocchiata, non dovrà ripetersi. Tutti dovranno comportarsi allo stesso modo. Su questo i giocatori sono già d’accordo. Stanno ancora discutendo su quale sarà la posizione definitiva. A Wembley resteremo in piedi, come gli austriaci. Nessuna richiesta è stata fatta all’Uefa e non c’è più tempo per cambiare. Difficile immaginare che l’Italia possa cambiare atteggiamento andando avanti nel torneo”.
Carlo Ancelotti, neo allenatore del Real Madrid, ha dichiarato: “Non è fondamentale inginocchiarsi per qualche secondo. Non si risolve la questione. Il tema vero è: educare le nuove generazione alla questione del razzismo che è ancora presente nelle nostre società”.
Sarebbe invece un gesto importante che arriverebbe proprio dagl’idoli delle nuove generazioni e che quindi trasmetterebbe un messaggio socialmente importante. Un scelta deludente da parte dell’Italia che, evidentemente, non ha capito o non ha voluto comprendere il significato di un gesto semplice che non costerebbe fatica a nessuno.
Madre Teresa di Calcutta diceva: “Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell’oceano, ma se non la facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. I giocatori dell’Italia hanno perso una buona occasione per lasciare la loro goccia in un oceano fatto purtroppo di diversità, di cattiveria e di barbarie.