L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo report sottolinea come la dose booster del vaccino anti Covid-19 protegge al 95% dalle forme gravi della malattia e al 67% dal contagio rispetto a quanto avviene nei non vaccinati. La riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati nel prevenire la malattia severa, è inoltre del 90% nei vaccinati con ciclo completo (2 dosi) da meno di 90 giorni, del 91% in chi ha avuto le 2 dosi da 91 e 120 giorni e dell’ 85% in chi ha avute da oltre 120 giorni.
Le persone non vaccinate rischiano dieci volte di più di finire in ospedale e 27 volte di più di andare in terapia intensiva rispetto a chi ha fatto la dose booster. Il tasso di ospedalizzazione, standardizzato per età, nella popolazione non vaccinata di età superiore a 12 anni è infatti di 348,2 ricoveri ogni 100mila abitanti nel periodo 17 dicembre-16 gennaio, mentre tra i vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni il valore scende a 55,6 (circa sei volte inferiore) e crolla a 34,8 tra chi ha ricevuto la dose aggiuntiva. Il tasso di ricovero in terapia intensiva è invece di 38,4/100mila abitanti tra i non vaccinati, che scende a 2,8 (14 volte in meno) per i vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e a 1,4 per chi ha il booster.
L’Iss riporta inoltre che il tasso di mortalità risulta circa otto volte più alto per i non vaccinati (78,6 decessi/100mila abitanti) rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (9,5) e circa 25 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster (3,2).