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In Italia è nato il Fondo per la Repubblica Digitale

Alla fine dello scorso gennaio è stato firmato dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, Vittorio Colao, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco e dal Presidente dell’ACRI, Francesco Profumo, il Protocollo d’intesa che dà vita al Fondo per la Repubblica Digitale. Il Fondo, istituito con Decreto Legge dello scorso novembre, ha come suo obiettivo specifico, l’accrescimento delle competenze digitali degli Italiani, sostenendo progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale.

Un aspetto, quello delle competenze digitali che, stando alle recenti rilevazioni del Digital Economy and Society Index, vede il nostro Paese in una situazione certamente non brillante, se si pensa che il 58% degli Italiani tra i 16 e i 74 anni, una fetta di 26 milioni di persone, risulta  sprovvista di competenze digitali di base. Con ricadute negative, anche sulla possibilità di accesso da parte dei cittadini ai servizi digitali, che in numero crescente vengono erogati in Italia dalla Pubblica Amministrazione

Il Fondo per la Repubblica Digitale verrà alimentato con versamenti provenienti dalle Fondazioni Bancarie per un importo complessivo di circa 350 milioni di euro, versamenti che verranno effettuati nel periodo 2022 – 2026. A fronte di questi versamenti alle Fondazioni viene riconosciuto un credito d’imposta, pari al 65% per il biennio 2022/23 e al 75% per il triennio successivo

L’iniziativa, che rientra nel quadro delle attività delineato dal PNRR, come ha sottolineato il Ministro Colao, è cruciale per “accompagnare le persone e le famiglie che hanno maggiore difficoltà nell’accedere al digitale”. Un’iniziativa, dunque, fondamentale – ne è convinto il Ministro Franco – “per potenziare la competitività della nostra economia e per la trasformazione del nostro Paese”.

E va anche detto, concordando con il Presidente dell’ACRI, Profumo, che questa iniziativa, nata mutuando la felice esperienza del Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile sviluppata dal 2016 in virtù di un partenariato pubblico – privato tra Governo, Fondazioni Bancarie e Forum del terzo settore, può definirsi decisamente ambiziosa. Infatti, attivare la diffusione della crescita delle competenze digitali costituisce “una strada importantissima per fare ripartire il Paese, mitigando diseguaglianze che rischiano di acuirsi “

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