Oggi è il giorno dei funerali in Russia di Darya Dugina, figlia di Alexander Dugin, morta nell’esplosione della sua auto sabato notte. La funzione commemorativa, riporta la BBC, si tiene presso il Centro televisivo di Ostankino. “È morta per il popolo, per la Russia”, ha detto Dugin.
Ieri il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto sull’assegnazione postuma dell’Ordine del Coraggio alla Dugina. Per Dugin la morte della figlia è stata causata da “un atto di terrorismo del regime nazista ucraino” e ora, ha commentato ieri con un riferimento al conflitto in Ucraina, “abbiamo bisogno solo della vittoria”.
Kiev torna a smentire il proprio coinvolgimento nell’omicidio
Kiev è tornata a smentire il proprio coinvolgimento nell’omicidio di Darya Dugina, la cui responsabilità i servizi segreti russi hanno attribuito a una donna ucraina che avrebbe agito per conto dell’intelligence. “Noi non lavoriamo in questo modo – ha tenuto a dire il Segretario del Consiglio di difesa e sicurezza nazionale, Oleg Danilov, citato dalla tv ucraina -. Abbiamo compiti più importanti per i nostri ragazzi e ragazze. L’FSB ha fatto questo e ora suggerisce che sia stato uno dei nostri”.
Ieri il Consigliere del Presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, aveva già respinto le accuse di Mosca, sostenendo che la Russia “vive in un mondo di fiction” e denunciando l’inizio di una “lotta intestina” fra gruppi di potere nella Federazione.
Estonia, tentativo del Cremlino di fare pressione per sostegno a Ucraina
Per l’Estonia è “una provocazione” quanto sostenuto dai servizi segreti russi, secondo cui la presunta killer di Darya Dugina sarebbe fuggita in Estonia. È quanto ha detto il Ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu citato dall’emittente ETV: “Consideriamo questo come un esempio di provocazione in una lunghissima serie di provocazioni da parte della Federazione russa, e non abbiamo altro da dire al momento”. Il Capo della diplomazia di Tallinn ha sottolineato che tutto questo fa anche parte dei tentativi del Cremlino di fare pressione sull’Estonia per il suo sostegno all’Ucraina.