Setta

Costume e Società: cosa ci ha insegnato questo Sanremo 2023

Anche questa edizione di Sanremo è giunta al termine. Sono stati cinque giorni in cui tutto si è fermato e il Festival è stato al centro di tutto. Nella buona e nella cattiva polemica.

Ma quello che è rimasto alla fine non sono le canzoni ma proprio le polemiche. Ormai siamo abituati a tutto questo; negli ultimi anni l’interesse per la manifestazione è andato sempre più verso il gossip che verso i brani in gara. E quest’anno non è stato da meno, anzi. Prima fra tutte la presenza dell’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Dal momento della sua nomina in diretta sul Tg1, Chiara Ferragni è sempre stata sotto attacco da haters e personalità con poco acume.

Dobbiamo sempre ricordare tutti che se e quando decidiamo di creare una polemica in nostro possesso ci devono essere sempre le giuste carte per non cadere altrimenti nel ridicolo. E questo Sanremo 2023 ci ha insegnato proprio questo: le persone parlano, o scrivono, senza collegare il cervello. Quest’ultimo Festival della canzone italiana ha visto più polemiche che altro. Da Madame per la questione vaccino, Rosa Chemical finisce in una discussione parlamentare, il video del Presidente dell’Ucraina Zelensky. Tutti argomenti futili se analizzati dalla giusta prospettiva. Ovvero quella che il Festival di Sanremo deve rappresentare lo specchio dei nostri tempi.

La polemica sulle questioni personali

Quante persone attualmente vanno a lavoro ma nel periodo della pandemia hanno deciso di non vaccinarsi? Perché mettere in discussione il loro lavoro per una scelta puramente personale? Ovvio, se c’è stato un illecito allora sarà la magistratura a fare il suo lavoro non i social o le chiacchiere da bar. Quanti politici in questi anni sono stati beccati a vedere filmini porno in Parlamento? Ma su di loro mai nessuna interrogazione parlamentare. Nessuna nemmeno per i reati anche più gravi. Ma invece di pensare ai veri bisogni, si pensa a Rosa Chemical. 

Viviamo in un costante bisogno di creare scompiglio; analizzare nei minimi particolari il giardino del vicino per vedere se davvero la sua erba è più verde della nostra. Quando invece dovremmo preoccuparci più di noi. E quando il nostro sguardo dovrebbe spostarsi su questioni più importanti facciamo gli gnorri. Io non so, io non vedo. 

Dopo queste cinque giornate sanremesi quello che è di dominio pubblico non è la vittoria di Marco Mengoni. L’argomento che impazza su tutti i giornali e i siti è il bacio tra Rosa Chemical e Fedez. Cosa c’è di così sconvolgente? Non è la prima volta che sul palco di Sanremo due uomini si bacino: Paolo Bonolis e Luca Laurenti si scambiarono un bacio nell’edizione del 2009, Luca Bizzarri lo fece con Gianni Morandi nel 2011, Fiorello baciò nel 2020 Tiziano Ferro e sempre nello stesso anno Achille Lauro baciò Boss Doms. Perché il bacio di Rosa Chemical deve essere più scioccante?

È stato lo stesso Amadeus qualche giorno fa chiudendo, si fa per dire, la polemica in merito alla partecipazione di Rosa Chemical a Sanremo lanciata dalla deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante che si riempiva la bocca con lo slogan “Proteggete i bambini“; il Direttore Artistico ha detto: “Quando si dice dei bambini, ai bambini va spiegato che esiste una persona diversa da un’altra, va spiegato che esiste una persona che ama una donna, esiste un uomo che ama un uomo, che una donna che ama una donna, ed è una cosa a mio avviso assolutamente normale perché l’amore non deve essere etichettato. Non ci vedo niente di male, credo che questa sia la società, io educo i miei figli così, non li ho visti mai sconvolti e credo che tutti i bambini crescano assolutamente bene. L’importante è che non si sconvolgano i genitori perché tu spieghi bene un messaggio a tuo figlio se tu sei in grado di capirlo, se no quello è il problema vero”

Continuare a nascondersi dietro i “bambini”

A me non interessa leggere commenti bigotti di un giornalista o di un cittadino qualunque che dice “povera Italia dove andremo a finire” o “i bambini rimarranno sconvolti dopo quello che hanno visto” perché il problema di quei poveri bambini è avere dei genitori che non sanno accettare quello che succede intorno a loro. Il bacio di Rosa Chemical non ha nulla di diverso da quello di Gianni Morandi dato alla moglie Anna o dei Coma_Cose che si sono scambiati nella serata finale.

Fino a quando invece di guardare la luna guardiamo il dito che la indica nessuno sarà mai al sicuro. E non è bello nemmeno vivere pensando che quello che facciamo sia sempre meglio di quello che fanno gli altri. In questo preciso caso mi rivolgo alla questione Ultimo che come tutti si aspettavano ha polemizzato sul fatto che anche questa volta non abbia vinto il Festival nascondendosi poi nel “sto scherzando“. Nel 2019 ha polemizzato sul suo essere arrivato secondo e scagliandosi sui giornalisti dicendo loro: “voi avete questa settimana per sentirvi importanti” mentre quest’anno ha dichiarato, subito dopo la fine della manifestazione, in una storia Instagram “Fratelli miei, vi voglio bene. Grazie per i vostri messaggi, per il vostro amore. Gli ultimi non vincono mai, questo si sa. Però questa volta non faccio danni in conferenza stampa perché ci vanno i primi tre. Altrimenti erano cazzi loro.” 

Un consiglio al “ragazzo” senza polemica: prendi spunto da Shakira e Miley Cyrus; se vuoi gridare il tuo rancore fallo con una canzone, magari questa volta vinci qualcosa. 

E poi gli Articolo 31

Altra polemica arriva poi dagli Articolo 31 nella voce di J-Ax: “Fare Sanremo come Articolo 31 è stato un grande onore, però non abbiamo potuto fare a meno di notare una cosa. Ci era stato detto che tutti avremmo avuto le stesse possibilità di visibilità: invece a noi ci è toccato cantare con la concorrenza dei porno delle reti regionali“. Il rapper si è lamentato in merito al fatto di aver sempre cantato negli orari in cui “il panettiere si alza per infornare la ciabatta” invece che quando “un PR si sveglia perché il suo naso ha fame“.  Spieghiamo a J-Ax che non è l’orario che li ha penalizzati ma il brano che non era niente di che.

Fino a quando farà più scalpore lamentarsi il duro lavoro fatto sarà sempre messo in secondo se non in terzo piano. 

 

 

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