Il Giappone invierà un delegato per la pace nei Paesi del Medio Oriente per tentare una de-escalation del conflitto tra lo stato di Israele e il gruppo militante palestinese Hamas.
Lo ha detto oggi il neo ministro degli Esteri Yoko Kamikawa ai media, specificando che l’inviato speciale si recherà nella regione impegnandosi con le parti interessate “a raggiungere l’obiettivo di riportare la situazione sotto controllo il prima possibile“. In qualità di presidente di turno del Gruppo del G7, il Giappone continuerà a collaborare con la comunità internazionale e a chiedere ai principali attori l’interruzione delle violenze.
Kamikawa ha anche detto che circa 1.000 connazionali si trovano attualmente in Israele, e ha invitato i cittadini giapponesi che vogliono lasciare il Paese a farlo il prima possibile, mentre sono ancora in funzione i voli commerciali. Un piccolo numero di cittadini giapponesi è rimasto nella Striscia di Gaza, ha detto il ministro, spiegando che il governo è in stretto contatto con queste persone e sta facendo quanto in suo potere per garantire la loro sicurezza.
Nel frattempo il comandante dell’aviazione israeliana generale Tomer Bar ha dichiarato: “Stiamo gettando le basi per manovre di terra quanto più efficaci possibili.” “Stiamo rimuovendo quante più minacce possibili riguardanti la terra e l’aria“, ha aggiunto Bar, confermando che la missione primaria dell’aviazione è spianare la strada per l’invasione di Gaza da parte delle forze di terra. “Faremo il necessario nel modo più aggressivo in modo tale che, se si deciderà di invadere Gaza, sia consentita la migliore azione terrestre possibile per dare alle nostre truppe libertà operativa“, ha concluso.
La Lega Araba e l’Unione africana in una dichiarazione congiunta ha dichiarato che l’invasione di Gaza da parte di Israele potrebbe portare a un “genocidio di proporzioni senza precedenti“. Entrambe le organizzazioni hanno chiesto “alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di fermare la catastrofe che si sta svolgendo davanti a noi, prima che sia troppo tardi“.