Enigma di Omero, il dipinto sparito per secoli ritorna agli Uffizi

Un olio su tela di Bartolomeo Passerotti, pittore bolognese, dipinto per il committente fiorentino Giovan Battista Deti: Enigma di Omero, il nuovo protagonista degli Uffizi di Firenze. A darne notizia del suo acquisto il direttore del museo Eike Schmidt che ha dichiarato: “L’acquisto protegge il nostro patrimonio dalla dispersione”; insieme al dipinto è stato presentato il libro “Il pittore, il poeta e i pidocchi. Bartolomeo Passerotti e l’Omero di Giovan Battista Deti” a cura di Marzia Faietti.

Il Direttore degli Uffizi ha così commentato: “ Il ritrovamento di questo dipinto è di tale importanza che, nell’occasione della sua acquisizione da parte delle Gallerie, ad esso è stato appositamente dedicato un libro, che presentiamo oggi insieme al dipinto. Se l’acquisto di un’opera ricordata nelle più antiche guide di Firenze è di per sé un intervento teso a proteggere il nostro patrimonio dalla dispersione, il volume è un’ulteriore prova dell’intensa attività di ricerca promossa dal museo“. Si perchè “Enigma di Omero” è stato sperduto per oltre 500 anni.

Il percorso effettuato dal quadro è molto articolato. Essendo stato commissionato da Giovan Battista Deti, gli scritti lo riportano nella sua dimora fino al 1607. “Enigma di Omero” ritorna poi nel 1677 in un racconto scritto da Giovanni Cinelli nella dimora di famiglia del senatore Carlo Torrigiani. Giovanni Cinelli non riconosce il quadro come descritto da Raffaello Borghini, primo biografo del pittore e né il soggetto raffigurato: “entrovi un Orfeo, che con la lira in mano trae alla riva dal mare una nave con cinque figure dentro, rapite dalla dolcezza ed armonia di quel suono, opera molto vaga“.

Da quel momento del quadro non si saprà più nulla; fino ad ora che, dopo attente ricerche, il dipinto è stato acquistato dal museo degli Uffizi. 

Ma perché si chiama “Enigma di Omero”?

 L’episodio dell’enigma di Omero è riportato nelle edizioni in greco della “Vita Homeri” dello Pseudo-Plutarco; si narra che Omero, mentre si trovava sull’isola di Ios, sedendo su una roccia in riva al mare vide arrivare una nave di pescatori. Omero chiese se avessero fatto buona pesca. Gli uomini, che non avevano pescato nulla ed erano intenti a spidocchiarsi, risposero con questo enigma: “Quel che abbiamo preso, lo abbiamo lasciato, quel che non abbiamo preso, lo abbiamo tenuto“. Secondo il racconto dello Pseudo-Plutarco, Omero si arrovellò a tal punto sull’indovinello, senza venirne a capo, che ne morì. La risposta dell’enigma erano i pidocchi.

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