Adolescenti e i problemi post lockdown

In questi giorni si è deciso di riaprire le scuole superiori a metà gennaio, ma non bisogna sottovalutare le conseguenze del precedente lockdown sugli adolescenti.

Il 28% degli adolescenti dichiara che dall’inizio della pandemia almeno un compagno di classe ha smesso di frequentare la scuola. Tra le cause principali delle assenze durante la Dad la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione.

La scuola secondaria di II grado non riparte dopo le feste natalizie e a questa incertezza si aggiunge il quadro già allarmante. Un quadro critico, quello che emerge dagli adolescenti, sul rischio di dispersione scolastica.

Adolescenti e le conseguenze della Dad

Secondo gli adolescenti, tra le cause principali delle assenze dalla Dad, vi è la difficoltà delle connessioni e la fatica a concentrarsi nel seguire la didattica dietro uno schermo. Più di uno studente su tre si sente impreparato rispetto a quando andava a scuola in presenza.

Gli adolescenti dicono di sentirsi stanchi, incerti, preoccupati, irritabili, ansiosi, disorientati, nervosi, apatici, scoraggiati, tante sensazioni negative che spesso e volentieri si tengono dentro.

Anche la sfera della socialità risulta impattata negativamente dalla lontananza da scuola e così anche l’umore e anche le amicizie sono messe adora prova.


Quasi un ragazzo su 4 pensa che l’allontanamento da scuola stia avendo ripercussioni negative anche sulla propria salute. Difficoltà anche sul fronte delle attività extrascolastiche, sospese per la maggior parte dei ragazzi che le praticavano, molti dichiarano che non riprenderanno mai quello che hanno dovuto interrompere: sport individuale o di squadra, corsi di musica e canto, teatro, oratorio e altro.

Un numero abbastanza copioso tra gli adolescenti afferma che in questo periodo ha capito che in realtà non è così importante uscire di casa, perché grazie alle nuove tecnologie si può stare in contatto con le altre persone.

L’assenza della fisicità è stata sostituita infatti dalla digitalizzazione dei contatti (il 71% ha incrementato l’uso di chat e messaggi ed il 50% di videocall).

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