Afghanistan, i talebani rastrellano i giornalisti casa per casa

Nel mirino dei talebani in Afghanistan, con le donne, ci sono anche i giornalisti.

Un rapporto dell’EASO, Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo, racconta questa drammatica situazione. “I talebani rastrellano i giornalisti afghani casa per casa – si legge nel documento –, seguendo una lista nera su cui sono segnate tutte le persone con sospetti legami con la precedente amministrazione o con le forze guidate dagli Stati Uniti“. Il report raccoglie testimonianze di giornalisti e operatori delle organizzazioni internazionali sul campo.

Hanno già fatto il giro del mondo le immagini dei corpi afflitti dalla tortura di Nemat Naqdi, 28 anni, video giornalista, e Taqi Daryabi, 22, video editor. Due dei tanti giornalisti arrestati per aver documentato la protesta per i diritti delle donne a Kabul.

Il mondo dell’informazione afghano in ginocchio

Il rastrellamento e le persecuzioni si insediano in uno scenario di gravissime difficoltà per questo settore. Oltre 100 media hanno smesso di funzionare lo scorso mese – spiega il rapporto – e decine di televisioni e radio hanno interrotto le loro trasmissioni o sono state sequestrate dai talebani costringendo diverse centinaia di giornalisti afghani a lasciare il Paese“.

E per chi resiste la situazione è ogni giorno più grave. “I media ancora operativi lavorano in conformità con le nuove condizioni stabilite dai talebani – riporta l’EASO – ma le promesse talebane di libertà di stampa possono essere considerate solo con il massimo scetticismo“.

Stando al rapporto, la scarsa presenza di stampa internazionale rende accessibili solo alcune notizie da Kabul ma ha “completamente oscurato la situazione nelle province fuori dalla capitale“.

Collegamento internet interrotto a Kabul

La situazione in cui versano i media si aggiunge a quella del collasso dei collegamenti internet.

Secondo quanto riportato dal giornalista afghano Bilal Sawary su Twitter diverse fonti nel settore delle telecomunicazioni confermano che i Talebani hanno ordinato un blocco temporaneo della connessione via cellulare in vari quartieri della capitale. Il blocco è avvenuto in concomitanza con le nuove proteste degli scorsi giorni. Manifestazioni vietate da ieri.

Una lista nera con un numero molto elevato di persone

Giornalisti e donne non sono ovviamente i soli nel mirino dei talebani. Secondo la relazione ci sarebbe ancora “un numero molto elevato di individui presi di mira dalle nuove autorità. Per completare questa lista nera i talebani sarebbero in contatto con le moschee locali e gli uffici di polizia per ricevere informazioni sulla popolazione“.

 

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