Agenzia Italiana del Farmaco: reazioni non gravi più da Pfizer che da Astrazeneca

In totale sono state 56.110, su quasi 20 milioni di dosi somministrate, le segnalazioni di eventi collaterali relativi ai vaccini anti-Covid, pervenute all’Agenzia Italiana del Farmaco tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021, con un tasso di 309 alert ogni 100mila dosi.

Trombosi rare che possono manifestarsi dopo l’iniezione con Astrazeneca.

In Italia finora sono state inserite nella rete nazionale di farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica. Ad essere coinvolte maggiormente sono state le donne, con un’età media di 48 anni, solo un caso su 3 erano uomini con un’età medie di circa 52 anni. L’approfondimento a livello nazionale di queste segnalazioni è condotto con il supporto di un “Gruppo di Lavoro per la valutazione dei rischi trombotici da vaccini anti-Covid-19”. Esso è costituito da alcuni dei massimi esperti nazionali di trombosi ed emostasi.

Reazioni post vaccinali  non gravi

Le segnalazioni gravi corrispondono all′8,6% del totale, con un tasso di 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose e dal possibile ruolo causale della vaccinazione. È questo che emerge dal quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19, pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco.

Da quanto si apprende dallo studio, il 91% delle segnalazioni sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente. Tra i più comuni e frequenti il dolore in sede di iniezione, la febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Pfizer, il 75%, finora il più utilizzato nella campagna vaccinale. Solo in minor misura al vaccino AstraZeneca, il 22%  e al vaccino Moderna, il 3%. Mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a COVID-19 Vaccino Janssen, solo il 0,1% delle dosi somministrate.

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