Alcune anticipazioni delle misure del nuovo DPCM

Le disposizioni del Decreto firmato ieri notte dal Premier Giuseppe Conte si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020″. È stata istituita  anche una cabina di regia  a cui partecipano tutti i Governatori delle regioni.

Il meccanismo delle disposizioni del Decreto è «semiautomatico», nel senso che ogni Regione si collocherà in uno scenario («arancione» o «rosso») in base a criteri oggettivi.

Ma fondamentale sarà il ruolo del Ministro della Salute, che potrà adottare ordinanze d’intesa con il presidente della Regione per prevedere «l’esenzione dell’applicazione di una o più misure» restrittive, anche in «specifiche parti del territorio regionale».

L’Italia è stata suddivisa in 3 Aree: Regioni  Rosse (con Scenario 3 elevata gravità e Scenario 4 massima gravità) Regioni  Arancioni (con Scenario 2) e Regioni  Verdi (con Scenario 1).

Tra le norme di livello nazionale ci sono:

limitazione della circolazione delle persone — il cosiddetto «coprifuoco»— alle 22 , come risultato de braccio di ferro tra chi non lo voleva affatto (Conte e Renzi) e chi voleva fermare tutto già alle otto di sera (Franceschini, Boccia e Speranza);

ritorno dell’autocertificazione: per uscire di casa dopo le dieci di sera occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute

chiusura dei musei e delle mostre;

didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza, ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);

obbligo dell’uso delle mascherine ovunque per tutti i cittadini e per gli studenti in presenza anche quando sono nei banchi e comunque in caso di possibili lezioni in presenza obbligo di mascheria indossata per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per allievi dai 6 anni un su.

– nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;

– coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale;

chiusura di bar e ristoranti alle 18 (ma con la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica)

-vengono sospese le mostre, chiudono i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura

sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni«a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica»;

– chiusura dei corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie e chiusura sale bingo.

– resta come sempre fortemente raccomandato a tutti, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.

In tutto il paese e anche nelle REGIONI ROSSE  restano aperte “industrie, artigianato, edilizia e servizi”.

REGIONI ROSSE-SCENARIO 3 E 4

Sono 5 le Regioni dichiarate  “ZONA ROSSA”: Lombardia,  Piemonte, Calabria, Alto AdigeValle d’Aosta.

All’interno di queste regioni è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori” e nelle zone più a rischio più elevato presenti in queste regioni non ci si può  spostare ne’ a livello comunale ne’ a livello provinciale. Nelle zone che ricadono nello Scenario 4, il più grave, sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale. Si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a scuola.

Nelle zone rosse è obbligatoria la scuola con didattica a distanza dalla seconda media all’ultimo anno degli istituti superiori. Restano aperte con didattica in presenza le scuole materne ed elementari.

Sempre nelle Regioni rosse sono chiusi tutti  i negozi e sospesi tutti i mercati, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e per i parrucchieri.

Per quanto riguarda l’attività motoria nelle zone rosse il DPCM prevede la sospensione delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto. E’ solo consentito “svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo” di mascherine.

Si può inoltre svolgere “attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale in prossimità della propria abitazione” e con obbligo della mascherina.

“Suggerito” lo smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica Amministrazione che nel settore privato con  ingressi differenziati del personale.

I provvedimenti saranno valutati su base settimanale, e avranno la durata minima di 15 giorni: se una Regione entra in zona «rossa», vi rimarrà per due settimane almeno.

Attenzione: il meccanismo è «semiautomatico», nel senso che ogni Regione si collocherà in uno scenario («arancione» o «rosso») in base a criteri oggettivi. Ma fondamentale sarà il ruolo del Ministro della Salute, che potrà adottare ordinanze d’intesa con il presidente della Regione per prevedere «l’esenzione dell’applicazione di una o più misure» restrittive, anche in «specifiche parti del territorio regionale».

REGIONI ARANCIONI-SCENARIO 2 

Nelle Regioni che si collocano in uno scenario intermedio accadrà questo:

— sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza). Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita, e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza;

— sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune

— saranno sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.

Autore:

Redazione

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