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Ancona: scoperta truffa da sei milioni di euro nei confronti di 170 persone

I finanzieri della Tenenza di Fabriano hanno concluso nelle scorse settimane un’attività di polizia giudiziaria nei confronti di un sodalizio indagato per aver posto in essere una sofisticata truffa a danno di un numero rilevante di risparmiatori, attraverso l’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria attuato mediante lo schema piramidale “Ponzi”.

La complessa attività d’indagine trae origine dall’approfondimento di varia documentazione valutaria rinvenuta nella disponibilità di un soggetto fabrianese residente in Svizzera, nel corso di un controllo sulla circolazione transfrontaliera di capitali eseguito da uomini delle Fiamme Gialle al confine di Ponte Chiasso.

Dai successivi approfondimenti, è stato accertato che la persona controllata aveva messo in piedi una vera e propria organizzazione, avvalendosi sia di strutture imprenditoriali aventi sede in Italia e in Svizzera sia di un’articolata rete di collaboratori sul territorio nazionale, con la finalità di raccogliere rilevanti somme di denaro presso numerosi risparmiatori, che venivano attratti con la promessa di facili guadagni, versando una somma di “ingresso”.

Lo schema utilizzato era quello delle vendite piramidali, chiamate in gergo “schema Ponzi” dall’omonimo ideatore o più comunemente indicate come “catene di Sant’Antonio”. Tale meccanismo consiste, nella sostanza, nel vendere una posizione all’interno di una struttura a schema piramidale, dove al vertice vi è una persona che vende ad altri soggetti la possibilità di entrare ai livelli sottostanti, promettendo grandi guadagni in cambio del pagamento di una quota d’ingresso. Dopo aver pagato l’accesso alla struttura, a loro volta queste persone, attirate dalla promessa di facili guadagni, ne introdurranno altre nella “piramide” e così via.

Le indagini hanno permesso di individuare 170 persone vittime della truffa a partire dall’anno 2015 e residenti nelle province di Ancona, Fermo e Macerata. Fra gli individui truffati vi sono casalinghe, pensionati, dipendenti pubblici, professionisti, che in alcuni casi hanno perso somme fino a 100.000 euro, bruciando così tutti i propri risparmi.

Gli approfondimenti effettuati dalle Fiamme Gialle hanno permesso di ricostruire un rilevante flusso di operazioni finanziarie per un totale di circa 6 milioni di euro, confluito in investimenti in oro e metalli preziosi, con lo scopo finale di trarre ingiusti profitti impiegandoli per finalità personali degli organizzatori.

 

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