Ancora in crescita l’operatività dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie

Anche nel 2020 l’Arbitro per le Controversie Finanziarie – ACF, operativo dal 2017 presso la Consob, ha registrato un incremento dei ricorsi presentati in crescita del 5,6% rispetto all’anno precedente. Un dato, che conferma la familiarità acquisita dai risparmiatori/investitori verso questo strumento di giustizia stragiudiziale.

Si conferma anche per lo scorso anno la prevalenza geografica dell’area meridionale quanto a numerosità di ricorsi presentati (42,8%) seguita da quella Centrale (32,4%) e dal Nord  ( 24,8%).

Gli intermediari coinvolti sono stati 89, nel 2020. I motivi alla base dei ricorsi risultano legati principalmente all’informativa messa a disposizione dei clienti all’atto dell’investimento. Non solo, ma sono anche legati alle intervenute situazioni di illiquidità dei titoli oggetto dell’investimento.

Dati dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie

Il valore complessivo dei risarcimenti richiesti nel 2020 ha superato i 100 milioni di euro. Cifre che oscillano da un minimo di circa 95 euro a un massimo di 500mila euro, ossia il tetto limite consentito.

Il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti al 65% delle 1060 decisioni è stato pari a 28,5 milioni di euro. Nel quadriennio la cifra è stata superiore agli 84 milioni di euro.

Da questi primi dati resi noti dall’ACF, risultano in crescita i provvedimenti di estinzione (212) a seguito dell’ accordo conciliativo intervenuto tra le parti (+9,2% sul 2019) e sono segnalati in diminuzione i casi di irricevibilità/inammissibilità.

E, infine un cenno va fatto al tasso di inadempimento delle 1060 decisioni che al momento risulterebbe essere pari a circa la loro metà.

Ma, il Presidente di ACF, Gian Paolo Barbuzzi, sottolinea che “il 95% di questi inadempimenti si riferisce ai noti casi di risparmio tradito degli ultimi anni” .

Per questi casi patologici è attivo il FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori). Al netto di questi utlimi  restano non eseguite circa il 5% delle decisioni assunte. Una percentuale sicuramente molto più rassicurante circa l’efficacia di questo strumento stragiudiziale.

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