Assegno unico: le novità a partire da gennaio

A metà dicembre, anticiperemo le richieste per il nuovo strumento, l’Assegno di inclusione (Adi), che entrerà in vigore a gennaio. Lo ha dichiarato Vincenzo Caridi, direttore generale dell’INPS, in un’intervista a ‘Repubblica’, fornendo una valutazione del Reddito di cittadinanza. Caridi ha illustrato che da aprile 2019 a oggi sono stati spesi circa 34 miliardi, con un importo medio mensile per famiglia di 540 euro. Il picco di spesa è stato registrato nel 2021, con 8,8 miliardi distribuiti a 1,3 milioni di famiglie. Nel gennaio di quell’anno, durante il culmine della pandemia, i beneficiari sono stati 1,4 milioni.

A dicembre, verranno erogati 700 mila assegni, la metà rispetto al picco, con importi minimi. Caridi ha notato che i nuclei che escono dal programma hanno un ISEE più elevato rispetto a quelli che rimangono, con assegni medi più alti del 4%. La sospensione del Reddito dopo 7 mesi di fruizione ha influito, con 820 mila famiglie che lo hanno ricevuto ad ottobre.

Il direttore generale ha rilevato una mancanza di connessione con le politiche attive del lavoro, con pochi benefici in termini di assunzioni. Ha sottolineato che le nuove misure, grazie a Siisl, miglioreranno l’efficienza dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, supportate dall’intelligenza artificiale. Caridi ha evidenziato l’importanza delle politiche sociali mirate e dell’offerta di formazione, anticipando un salto di qualità. Per quanto riguarda coloro che hanno lasciato il Reddito e hanno richiesto i 350 euro del Supporto formazione e lavoro, sono state ricevute 74 mila domande, mentre per Siisl, al 6 dicembre, sono pervenute 124 mila richieste, con il 56% da parte di donne e età media di 42 anni. La Campania e la Sicilia registrano il maggior numero di domande, con 61.300. Tuttavia, solo 49.300 domande sono state compilate in modo completo in Siisl, con curriculum e il Pad sottoscritto.

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