Associazioni di imprese e Abi scrivono all’UE

Di fronte all’emergenza provocata dalla pandemia,le Associazioni di imprese alle istituzioni europee, firmata da Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), Casartigiani, CIAAgricoltori Italiani, CLAAI – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, ConfimiIndustria, Confindustria, hanno scritto un alettera in cui hanno fatto appello affinchè sia ribadita l’importanza e la necessità di ripensare urgentemente su alcune nuove norme in materia bancaria pensate in un contesto completamente diverso da quello attuale.

Tali norme, si legge nella lettera, sono “caratterizzate da un eccesso di automatismi e rischiano di compromettere irrimediabilmente le prospettive di recupero dell’economia italiana ed europea. E’ urgente intervenire sulle regole relative all’identificazione dei debitori come deteriorati”.


La lettera precisa che il combinato disposto di una norma restrittiva, come quella che limita a 90 giorni il periodo di ritardo di pagamento ammesso, con l’applicazione, da gennaio 2021, di nuove e più restrittive soglie per gli importi scaduti, nonché i nuovi criteri per il trattamento dei crediti ristrutturati, rischiano di determinare la classificazione a default di un numero ingentissimo di imprese, comunque sane. Queste imprese perderebbero l’accesso al credito, con quello che ne consegue in termini di prospettive di ripresa. E’ indispensabile evitare che, alla classificazione di un credito come deteriorato, consegua in tempi troppo stretti e predeterminati l’imposizione di coperture a carico delle banche fino all’annullamento del valore del “calendar provisioning”.

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