AstraZeneca: ancora incertezze sull’utilizzo

In relazione al vaccino anti-Covid di AstraZeneca, il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ha affermato: “Proprio in queste ore c’è un’attenzione che definirei suprema per cogliere tutti i segnali che possono in qualche modo allertare su eventuali effetti collaterali che portino poi a considerare dei cambiamenti di indicazioni al vaccino”. 

Locatelli ricorda che: “Il vaccino di AstraZeneca, è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia”.

Il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ha concluso: “Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e affetto pone un’ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente tale riflessione”.

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha sottolineato: “Sul vaccino AstraZeneca serve una posizione chiara e definitiva di Aifa. Basta il balletto delle comunicazioni e delle raccomandazioni che hanno cambiato le fasce d’età per questo vaccino, con errori enormi di comunicazione dell’Agenzia del farmaco e del ministero della Salute. Non ha fatto bene a questo vaccino anti-Covid che i dati inglesi ci hanno sempre detto che funziona benissimo. Ora però, visto anche l’impatto di questi errori sull’opinione pubblica italiana, si dedida da domani se il vaccino AstraZeneca non si deve più usare e ci si attrezzi per fare solo vaccini a mRna. La strategia vaccinale punti su Pfizer, Moderna e poi su CureVac. Ma deve essere una scelta politica. L’opione pubblica è inferocita sul vaccino AstraZeneca, le istituzioni non possono lasciare da soli i medici e le Regioni a difenderli”.

Interviene anche Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, chiedendosi: “Quanto è ancora indispensabile AstraZeneca per finire di mettere in sicurezza la popolazione? Non so, e non possono sapere con chiarezza, se i quantitativi previsti di questo vaccino sono indispensabili per chiudere l’operazione” di vaccinazione “e ridurre la circolazione del virus. Se questo si può ottenere con gli altri vaccini, farei a meno di dare” AstraZeneca “almeno alle giovani donne. In ogni caso il vaccino si è attirato troppi patemi, a questo punto è anche una questione di qualità di vita e serenità delle persone. Si valuti se è necessario andare avanti con questo vaccino. Se non è così, si tolga in certe fasce d’età”.


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