La squadra di Flick si conferma a tratti ingiocabile e travolge la Lazio sin dal primo tempo. Partita sbloccata dal Bayern, con il solito Lewandowski. Il raddoppio porta la firma del giovanissimo Musiala. Sul finire di primo tempo arriva anche la terza rete di Sané. A inizio ripresa quarto gol dei tedeschi, per l’esattezza, autorete di Acerbi. La Lazio ha uno sprazzo di speranza di riaprire la partita con Correa.
Si sapeva che era dura contro il Bayern, campione d’Europa e del mondo, ma nemmeno si pensava a una possibilità di qualificazione così compromessa sin dalla gara d’andata.
Quindi, il 4-1 dell’Olimpico consente ai tedeschi di poter avere un ritorno se non altro morbido e alla Lazio impone di tentare l’impossibile. Detto questo la squadra di Flick ha meritato ampiamente il risultato, la Lazio, comunque, si è difesa bene, anche se non ha giocato una delle sue partite migliori.
Scelte di formazione obbligate per entrambi gli allenatori. Inzaghi ha gli uomini contati in difesa e opta per Musacchio titolare, Flick ha gli uomini contati in senso generale (solo in 17 a Roma) e opta per il giovanissimo Musiala sulla trequarti. L’inizio gara disegna immediatamente la trama della partita: Bayern riversato nella trequarti biancoceleste e Lazio pronta a ripartire in contropiede. Al 10′ grazie al solito Lewandowski il Bayern va in vantaggio, sfruttando al meglio un errore di Musacchio. Musiala segna il raddoppio e poi sul finire di primo tempo è Sané a mettere per terra Reina su tiro di Coman per il 3-0.
Nella ripresa ci si attende una reazione da parte degli uomini di Inzaghi e invece il Bayern colpisce ancora. Sané salta Patric come un birillo, mette in mezzo un pallone teso che, Acerbi lo intercetta e fa autorete. La Lazio non demorde. L’iniziativa è di Luis Alberto con una bella palla filtrante per Correa che semina la difesa del Bayern e batte Neuer. Nonostante il gol che rende meno amaro il punteggio, alla fine il 4-1 è un risultato giusto per quanto visto in campo. I tedeschi vedono i quarti, alla Lazio il compito di dare tutta sé stessa al match di ritorno.
