Benevento: per la PM un coltello alla gola è una cosa “goliardica”

Sono anni che si combatte contro la violenza sulle donne, soprattutto quella domestica. Ma quello che è successo a Benevento riporta questa battaglia indietro di almeno 100 anni anche perché le parole più dolorose sono state dette da una donna.

Gli uomini devono vincere la naturale resistenza delle donne. E quel coltello alla gola era uno scherzo” queste le parole della pm Flavia Felaco del tribunale di Benevento che ha ritenuto il racconto della donna, che ha denunciato il marito per stupro, fosse tutt’altro. 

La donna ha raccontato al suo avvocato, Michele Sarno e in tribunale alla Magistrata Flavia Felaco le violenze fisiche e psicologiche che era costretta a subire dal marito. In più si è focalizzata su un evento specifico avvenuto il 19 ottobre del 2019, in cui il marito, durante la “preparazione di una cena di famiglia, alla presenza di testimoni,” come ricostruisce la stessa PM “dopo aver sentito in tv un servizio sull’ennesimo femminicidio, ha preso un coltello con cui stava tagliando il pane e lo ha puntato alla gola della moglie dicendo che prima o poi anche lui sarebbe stato menzionato al telegiornale, tornando pochi istanti dopo ad affettare il pane”. I testimoni hanno confermato. Per Flavia Felaco anche questo non è servito.

Per la Magistrata: “in considerazione del clima di festa familiare” e della “presenza di testimoni” si tratterebbe di uno scherzo, seppur di cattivo gusto. Scrive la Dottoressa Felaco: “Appare verosimile che per quanto di cattivo gusto” quel gesto “sia stato compiuto per scherzo. Al riguardo basti consultare la messaggistica successiva. In momenti di rabbia si dicono tante cose che non si pensano , riguardo le altre cose io ho sempre scherzato, difatti tu mi rispondevi che saresti uscita prima tu al tg“. 

Nemmeno il fatto che la donna viva da molto tempo in centro di accoglienza per vittime di violenza vicino Benevento è una prova tangibile del fatto che l’uomo sia un violento. Il punto più assurdo della sentenza arriva quando la PM Flavia Faleco scrive: ” Considerata la sussistenza di un rapporto di coniugio appare arduo sostenere che sia provata la consapevolezza, da parte dell’uomo, della non consensualità al rapporto sessuale, considerato anche comune negli uomini dover vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane , tende ad esercitare  quando un marito (che nel caso di specie appare particolarmente amante della materia) tenta un approccio sessuale“. Come se dire NO non fosse già di suo un netto rifiuto ad un rapporto sessuale.

L’avvocato Michele Sarno, legale della donna, ha dichiarato a Repubblica: “Siamo di fronte ad una vicenda che sembra vanificare anni di battaglia contro la violenza sulle donne e sui più fragili, soprattutto tra le mura domestiche. Ho presentato un articolato ricorso al Gip perché delle due: o nelle famiglie italiane si scherza nei momenti di festa puntando un coltello alla gola della moglie, con chiaro e limpido riferimento ai femminicidi; o l’uomo ammette, in un messaggio, che invece si tratta di ‘momenti di rabbia’. Ritengo che stiamo su un terreno scivoloso, su cui è bene soffermarsi. Ciò che lascia sorpresi è che il magistrato, in questi casi infatti, non valuta e giudica i fatti, ma li interpreta.

 

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