Blinken chiederà a Netanyahu lo stop alla fase militare della guerra

Il segretraio di Stato degli USA, Antony Blinken, incontrerà oggi il Premier israeliano Benjamin Netanyahu al quale chiederà di annunciare la fine della ‘fase militare della guerra nella Striscia di Gaza e di passare a raid mirati’, secondo quanto annunciato dall’emittente tv israeliana Channel 12.

Dopo aver visitato la Turchia, la Grecia, la Giordania e il Qatar, Blinken incontrerà oggi le autorità locali negli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita nel tentativo di convincerli a usare la loro influenza per evitare una escalation del conflitto. ”Questo è un conflitto che facilmente può avere un rischio di metastasi con più insicurezza e ancora più insofferenza” – ha dichiarato Blinken incontrando i giornalisti in Qatar.

Nel giorno della visita del Segretario di Stato USA, in Israele  una manifestazione di protesta contro il governo del premier Benjamin Netanyahu si sta svolgendo davanti alla Knesset, il Parlamento israeliano a Gerusalemme, per chiedere ”elezioni subito”. Con un sit-in, i manifestanti stanno impedendo l’ingresso in Aula dei Deputati.

“Tutte le speranze illustrate dal governo in occasione di questo momento di emergenza sono state distrutte dal fallimento delle loro azioni, espresse dalla loro disfunzione, dall’abbandono degli ostaggi, dal danno fatale alla reputazione internazionale di Israele, dal loro continuo incitamento e divisione e dal dirottamento dei bilanci a favore degli interessi personali a scapito del pubblico”, affermano gli organizzatori in una nota. “Siamo venuti alla Knesset per chiedere elezioni subito, l’immediata sostituzione del governo e l’espulsione degli estremisti”, aggiungono.

Non è previsto alcun rimpasto di Governo in Israele, nonostante le pressioni, come riporta l’emittente televisiva pubblica Kan. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu non ha alcuna intenzione di rimuovere dall’incarico nessuno dei suoi ministri, mentre quello a cui sta pensando Netanyahu, prosegue Kan, è la chiusura dei ministeri considerati ‘minori. In questo contesto sono in corso colloqui per fornire una ”compensazione” ai ministri interessati e, secondo indiscrezioni, a loro sarebbe garantito un posto nel governo, ma senza portafoglio.

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