Le condizioni di salute di Bruce Willis non migliorano anzi vanno a peggiorare. L’attore, che ha compiuto 67 anni lo scorso 19 marzo, è affetto da afasia, un disturbo fortemente invalidante che lo ha costretto a ritirarsi dalle scene.
La star hollywoodiana sta trascorrendo le festività natalizie con tutta la sua famiglia “allargata”. Una fonte vicina alla famiglia ha dichiarato: “Tutti sanno che Bruce non ci sarà per sempre, così stanno godendo di ogni singolo momento insieme“. Oltre a stare insieme alla moglie Emma Heming e le loro due figlie Mabel ed Evelyn anche l’ex Demi Moore, con cui è rimasto in ottimi rapporti, e le tre figlie nate dal loro matrimonio: Rumer, Scout e Tallulah.
La progressione dell’afasia gli ha tolto quasi del tutto la capacità di parlare. Bruce sempre secondo la fonte: “sembra non capire molto di quello che gli dicono gli altri. In questo momento Emma è la sua voce e la sua comunicatrice. Ci sono giorni in cui si vedono scorci del vecchio Bruce, ma sono brevi e sempre meno frequenti. Sembra che stia scivolando sempre più lontano da loro, e questo gli spezza il cuore“.
L’afasia, di cui soffre Bruce Willis e tantissime altre persone nel mondo, è una malattia degenerativa che fa perdere la capacità di esprimersi mediante la parola o la scrittura o di comprendere il significato delle parole dette o scritte da altri. E’ dovuta ad alterazione dei centri e delle vie nervose superiori. È stato osservato su molti individui affetti da questa patologia che la dimenticanza delle parole segue un ordine ben preciso, senza eccezioni: le prime parole a essere dimenticate sono i nomi propri, poi i nomi comuni, seguono gli aggettivi e infine i verbi e le preposizioni.
Grazie alle capacità neuroplastiche del sistema nervoso centrale, più evidenti nei bambini e nei soggetti giovani, le abilità linguistiche perdute possono, a volte, essere recuperate grazie all’intervento di aree cerebrali adiacenti o interconnesse. Ed è proprio questo che spera tutta la famiglia di Bruce, nel miracolo di Natale e nelle cure dei medici.