Coop Lombardia promuove il primo Campionato Italiano Giovanile Debate – Se il confronto tra posizioni opposte su un certo argomento fosse uno sport sarebbe il Debate, una pratica con radici millenarie e diffusa in tutto il mondo che trasforma il dibattito a tema in una competizione a squadre e che sta crescendo anche nel nostro Paese, sia come numero di praticanti che nell’interesse da parte delle Istituzioni.
Secondo Matteo Giangrande, autore di due manuali sul Debate e studioso di storia della disputa, il Debate è uno «sport didattico». Ha molti “antenati”, dalla tradizione “dialettica” e “retorica” dell’antica Grecia alle “disputationes” nelle università e nei collegi del medioevo e dell’età moderna. Ma è nel XIX secolo che il Debate si diffonde in America come pratica agonistica. Infatti, vede sfidarsi i Club dei College più prestigiosi, da Harvard a Yale, da Princeton alla Columbia.
In virtù della sua forza formativa e coinvolgente oggi il Debate è praticato ogni anno in numerosissimi tornei locali e internazionali nelle scuole e nelle università a livello globale, dal Canada alla Cina, dall’India alla Germania, da Singapore alla Slovenia.
La Rete Nazionale We Debate – nata nel 2013 – unisce attualmente più di 180 scuole che hanno assunto il Debate come pratica didattica curricolare trasversale e come attività extracurriculare per far acquisire agli studenti i soft skill e le competenze di cittadinanza previste dai documenti dell’Unione Europea e dall’Agenda 2030. Nel 2014 il Movimento di Avanguardie Educative promosso dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) inserisce il Debate tra le metodologie innovative. Il progetto Debate Italia, avviato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca nel 2017, supporta la diffusione della pratica del Debate nelle scuole e la realizzazione delle Olimpiadi nazionali di Debate, offrendo ai migliori speaker l’opportunità di partecipare ai campionati mondiali.
Il Debate si diffonde anche in Italia
Con la nascita nel 2019 della Società Nazionale Debate Italia (SNDI) il Debate inizia a diffondersi anche fuori dal mondo della scuola. SNDI si pone infatti l’obiettivo di promuovere questa disciplina in tutti gli ambiti della società ed essere interlocutore progettuale di altre associazioni, enti e istituzioni nazionali e internazionali.
Un aspetto interessante del Debate è che la posizione pro o contro delle squadre è indipendente dalle opinioni personali degli speaker, i quali dovranno comunque essere in grado di presentare argomentazioni adeguate, con regole di tempo e di correttezza, sottoponendosi al giudizio finale di una giuria qualificata.
Per questo il Debate non è solo un gioco, ma una pratica didattica e formativa. Un percorso concreto per abituare i giovani ad analizzare questioni complesse, esporre le proprie ragioni e valutare quelle di altri interlocutori. Ovvero fornire loro le basi per essere cittadini attivi e responsabili e la migliore classe dirigente di domani.
La Società Nazionale Debate Italia, organizzatrice del primo Campionato Italiano Giovanile Debate, sarà main sponsor di questa edizione. L’inizativa ha il riconoscimento della Commissione Europea e del Parlamento Europeo e la media partnership di Ansa.
Debate: la prima edizione del campionato italiano
La prima edizione del Campionato Italiano Giovanile di Debate, riservato ai giovani dai 14 ai 19 anni, è partita a fine ottobre. Ha appena concluso la fase dei gironi di qualificazione. Dal 16 febbraio entrerà nel vivo con un girone unico nazionale. Gli scontri ad eliminazione diretta tra le squadre che hanno superato le selezioni iniziali. Al termine del girone unico le 16 squadre rimaste in gara accederanno alla fase conclusiva. Il 26 aprile si disputeranno gli ottavi di finale. Infine, sarà la volta dei playoff l’8 e 9 maggio a Milano. Un evento dal vivo (se le regole imposte dalle Autorità lo consentiranno), trasmesso in diretta streaming. Incoronerà la prima squadra e il miglior speaker campioni d’Italia.
Sono 76 le squadre iscritte al Campionato. Sono provenienti da altrettante scuole di tutta Italia (16 regioni su 20 rappresentate), per oltre 380 giovani debaters in gara. 46 sono le squadre ammesse al girone unico, con 11 regioni rappresentate e oltre 200 debaters.
“Generalmente i “tornei” di dibattito – dice Emanuele Conti Presidente di Debate Italia – si concludono nell’arco di qualche giorno. Ma affinché il debate possa incidere nella formazione di una persona occorre molto più tempo e pratica. È nata così l’idea di un “campionato” che duri un intero anno scolastico. La sua apertura ai giovani mira a offrire un contributo reale alla crescita della consapevolezza di cittadinanza”.