Un episodio inqualificabile, indegno di una società civile e rispettosa della legalità, ha coinvolto gravemente l’allestimento degli eventi che per consuetudine da oramai cinque anni precedono il giorno della commemorazione della strage di Capaci e di Via D’Amelio a Palermo in cui morirono il giudice Giovanni Falcone e il giudice Paolo Borsellino e i rispettivi agenti delle scorte.
Gli rganizzatori hanno, infatti, subito il furto dell’intero impianto audio che ha, inevitabilmente, interrotto, non sappiamo se definitivamente o temporaneamente, la realizzazione del Festival “Falcone e Borsellino” di Capaci.
La Direttrice artistica dell’evento, Maria Ansaldi che, con i suoi “Teatranti instabili” ha creato il festival di legalità sul territorio, era proseguito in modalità online anche durante il periodo delle restrizioni a causa dell’epidemia da Covid-19, ha dichiarato in un articolo pubblicato oggi da La Repubblica che la rassegna non può proseguire fino all’anniversario della strage di via D’Amelio, come era solita fare da cinque anni perché sono stati rubati tutti i macchinari, gli strumenti e i materiali acquistati negli anni e necessari a mandare avanti la manifestazione.
“Oltre al dolore morale – si legge sul quotidiano – abbiamo subito un danno di circa 12mila euro” – afferma la Direttrice artistica Maria Ansaldi che con i suoi “Teatranti instabili” ha creato il festival di legalità sul territorio.
Questo, secondo gli organizzatori sarebbe stato, l’anno della ripresa senza restrizioni e il paradosso è che il furto viene commesso proprio nel trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Dopo cinque anni di ostacoli, ostruzionismo e angherie, lo scorso anno gli organizzatori si erano visti rifiutare l’accoglienza da parte della scuola dove fino a quel momento si era tenuto il festival. Quest’anno, invece, in un primo tempo la rassegna aveva trovato una nuova sede in un altro istituto ma, dopo un consiglio scolastico convocato d’urgenza a pochi giorni dalla messa in scena, erano state comunicate condizioni che impedivano la sua reale fattibilità.
Gli organizzatori si erano così spostati nella villa comunale Principessa Mafalda di Savoia che è priva di vigilanza e di non custodia e dove si erano già verificati piccoli atti vandalici ai danni delle strutture con pannelli scenografici, allestimenti e sedie rotte.
Gli organizzatori raccontano che l’affronto e il dolore più grande è stato scoprire un paio di giorni fa che i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, riprodotti in un banner sopra il palco, erano stati bersaglio di pietre e oggetti.
“Il furto è una battuta d’arresto importante, ma non ci fermerà del tutto – dicono il Direttore tecnico Francesco Davì e il Presidente della Compagnia “Teatranti instabili” Giuseppe Costanzo – continueremo a portare bellezza in questo territorio, proseguendo con le lezioni di teatro e legalità ai ragazzi. I bambini sono il futuro. Non possiamo mollare, lo facciamo per loro”.
(Foto di Agenzia DiRE)