CD ancora in riunione: i nodi al tavolo. A Montecitorio, questa volta

Il Centrodestra di Governo, più Meloni e non solo, è riunito dalle 17 di oggi.

Primo nodo, la premiership. Giorgia Meloni non si sposta di un centimento dalla regola aurea per cui chi incassa più voti nella coalizione sceglie il Premier. Ma Berlusconi calma i bollenti spiriti della leader di Fdi: “È un tema che non mi appassiona”, tenta di chiudere la questione. D’accordo invece con Meloni è il leader della Lega Salvini: “chi prende un voto in più sceglie, vince e governa”, sintetizza. Cederanno? Improbabile. Più plausibilmente ogni parte della coalizione finirà per indicare un proprio candidato entro il 25 settembre e poi “l’ardua sentenza” spetterà agli elettori, alle urne.

Intanto Giorgia Meloni ha già portato a casa qualcosa. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, ha avuto la meglio su una questione preincontro: la location. Aveva invocato in piena crisi di Governo, con le riunioni fiume a Villa Grande volute da Berlusconi (riunioni a cui la Meloni non era stata invitata), infatti, di rompere con i luoghi privati a favore di una sede istituzionali. E così è stato. Si sono infatti incontrati oggi alla Sala Salvadori della Camera le tre punte (Berlusconi, Salvini, Meloni) più Antonio Tajani, Licia Ronzulli, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli e Ignazio La Russa. Con loro anche il Presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, per l’UDC il Presidente Antonio De Poli e il portavoce Antonio Saccone e Luigi Brugnaro, Presidente Coraggio Italia.

Ma quella della leadership è solo la punta dell’iceberg. Mentre Tajani chiede “la squadra” più che il leader, Berlusconi per primo e altri a seguire puntano già all’elenco delle questioni urgenti per il Paese. Su tutto impazza la campagna elettorale, ormai più che aperta. Salvini sarà a Cervia alla festa della Lega, Meloni ha convocato la direzione del partito per giovedì, Forza Italia oscilla all’ombra delle dichiarazioni del Cavaliere.

 

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