Il CdM approva il PNRR e il fondo extra da 30 miliardi

Il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) è ufficialmente pronto. Sono 191,5 i miliardi da poter spendere entro il 2026 per poter rilanciare l’Italia e soprattutto, cercare di rimediare ai danni provocati dalla pandemia. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, consegnerà il piano oggi, 30 aprile.

Se tutto andrà come previsto, il nostro Paese dovrebbe essere il primo a consegnarlo, con la speranza di riuscire ad accedere in prossimità dell’estate, alla prima tranche di fondi pari a 25 miliardi.

Draghi porta il piano in Cdm e insieme al Pnrr, approva un decreto legge che istituisce il fondo complementare al Recovery plan da 30,6 miliardi che finanzierà, fino al 2033, i progetti che per i tempi di realizzazione o per la natura degli interventi non potevano entrare nel Piano. Il PNRR sarà trasmesso alla Commissione europea domani.


PNRR, i commenti

Elena Bonetti: Piena soddisfazione sia per la qualità del piano che per aver mantenuto l’impegno sulla data del 30 aprile per la trasmissione alla Commissione europea. Il rispetto dei tempi, grazie anche al grande lavoro fatto dal ministro Franco, permetterà al nostro Paese di poter usufruire prima degli anticipi sulle risorse”.

Il ministro Luigi Di Maio: “In gioco ci sono oltre 220 miliardi di euro che saranno utilizzati per investire nelle competenze, per creare occupazione e per avviare grandi progetti all’insegna della transizione ecologica e della digitalizzazione. Altra cosa importante: circa 100 miliardi di euro andranno al Sud (88mld del Pnrr più 10mld del fondo investimenti complementare al Pnrr), per permettere a tutti gli italiani di avere le stesse opportunità”. 

Andrea Orlando: Una grande occasione per il Paese su cui mobilitare tutte le energie e le forze vitali. Oggi può partire un percorso di ricostruzione. L’unità e la coesione sono le condizioni essenziali per vincere questa sfida #PNRR #NextGenerationEU”.

Mara Carfagna: “Con il via libera definitivo in Consiglio dei ministri del Pnrr italiano si chiude la prima fase di impegno del governo di salvezza nazionale guidato da Mario Draghi. C’è l’orgoglio di essere entrati nel gruppo di testa delle nazioni europee, e di averlo fatto in appena dieci settimane di lavoro intensissimo. Ma c’è, soprattutto, la consapevolezza di aver assolto alla prima parte del ‘patto’ stipulato con gli italiani: riuscire a prendere il treno dei più ingenti finanziamenti per la ripresa mai visti in Italia dagli anni ’50”. 

 

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