“Quella mano, non troppo felice, è proprio di Cecco del Caravaggio!” parola di Antonello Di Pinto, professore ed esperto d’arte, scopritore dell’ultimo Caravaggio ritrovato a Madrid.
Siamo all’interno della Palazzina Montalto di Villa Lante, a Bagnaia (VT), dove gli affreschi si misurano con la bellezza dei più noti giardini.
Per tutta la vita, Antonello Di Pinto ha riportato in Italia opere d’arte, principalmente esportate in Spagna durante il Regno Borbonico.
Come può succedere nella vita dei “cani da tartufo” dell’arte, è stato il primo a riconoscere la mano di Michelangelo Merisi in una casa d’aste di Madrid due anni fa, proposto in asta per soli 1500 euro.
Inviata la foto a Vittorio Sgarbi, ebbe subito la prima conferma della sua “percezione”, ma nonostante l’impegno profuso per far tornare l’Ecce Homo (è il titolo del quadro ritrovato) in Italia, lo Stato Spagnolo (allarmato dall’eccesso di offerte) ha bloccato la vendita, che è stato contestualmente ritirato dal mercato.
Ma le avventure di trama “caravaggesca” sono all’ordine del giorno per il professor Di Pinto, che non pago dell’eccezionale scoperta, continua la ricerca dei tesori dell’arte sulle orme di quel che per lui è oramai un “compagno di avventura” più che un pittore del passato.
Nella preparazione del suo nuovo libro “Caravaggio, il portale per arrivare a Dio”, Antonello Di Pinto sta studiando ogni aspetto della vita del maestro e della sua cerchia, spingendosi da Napoli a Paliano, a Viterbo, Milano, Porto Ercole, in tutti i luoghi nei quali la cerchia di quei “cattivi ragazzi” del 16esimo secolo ha lasciato il segno.
Questa ricerca lo ha portato a Villa Lante, dove dopo un attento studio dell’affresco “La famiglia di Dario Presentata ad Alessandro” ha confermato le voci di una possibile attribuzione a Francesco Boneri, detto il Cecco del Caravaggio, modello e allievo del Merisi, e della quale vita si sa ben poco.
Negli ultimi tempi gli studiosi hanno cercato di dar nuova luce a questo personaggio importantissimo nella cerchia di Caravaggio. Un focus iniziato Gianni Papi, quando negli anni ’90 ha aperto agli studi di questo artista, per secoli caduto in un silenzio che ne ha quasi cancellato le tracce.
L’attribuzione era stata già avanzata da alcuni studiosi locali negli anni passati, ma il parere di Antonello Di Pinto è una conferma importante, tra le più autorevoli pervenute sinora.
L’affresco di Villa Lante ci riporta ad un punto fermo della sua vita, come fermi sono i punti che la mostra a Carrara del 2023 ha riportato alla luce.
Per la prima volta, sono state esposte 19 delle non oltre 30 opere che compongono il catalogo di Cecco, il più geniale e misterioso tra gli allievi diretti del grande maestro.
A TF News il professor Di Pinto ha dichiarato: “è un opera di Cecco del Caravaggio, con le sue debolezze e i suoi misteri. Cecco, affreschista inesperto così come il suo maestro Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, tuttavia narratore di una poetica unica, con un linguaggio riconoscibile tra tanti“.
foto TF News