Israele: cosa c’è dietro l’attacco di Hamas

Sarebbero,  sino ad ora, oltre 40 i morti e 740 i feriti in Israele dopo il massiccio attacco dei miliziani di Hamas.

Questo il bilancio provvisorio degli attacchi condotti oggi dai palestinesi secondo il Magen David Adom, l’organizzazione di soccorso pubblico locale equivalente alla Croce Rossa. I feriti sono oltre 700 e alcuni ospedali hanno chiesto alla popolazione donazioni di sangue.

Il Ministero della sanità di Gaza ha comunicato  che nelle prime ore di conflitto con Israele sono rimasti uccisi numerosi palestinesi. I morti sarebbero stati 198 e i feriti 931. In queste cifre, secondo fonti di Gaza, sono inclusi anche i membri dei ‘commando’ di Hamas uccisi in combattimenti con l’esercito israeliano.

Cosa c’è dietro l’attacco di Hamas

I principali analisti mettono in evidenza la grave lacuna dimostrata dal sistema di difesa aereo, terrestre e marittimo della Repubblica di Israele. Il massiccio attacco militare dei miliziani di Hamas ha, infatti, colto sorprendentemente di sorpresa gli israeliani.

Hamas ha colpito duramente causando molte vittime anche e soprattutto tra i civili. pur non disponendo del moderno armamento come quello di cui dispone il più potente esercito del mondo.

L’attacco subito oggi dagli israeliani rivela una grave lacuna del sistema di intelligence e della difesa israeliani, a cui potrebbero aver contribuito anche le recenti tensioni interne causate dalla  riforma della giustizia voluta da Netanyahu. Quest’ultima ha diviso il paese che l’ha contestata unitamente a una parte dei suoi vertici militari.

L’attacco palestinese è un episodio di grande portata e preparato con cura. Non stupirebbe il sostegno di potenze straniere storicamente molto vicine all’organizzazione terroristica di Hamas.

Ora si attende la risposta di Israele,  che gli esperti prevedono molto violenta, sia per il pesante bilancio di vittime subite,  sia per la necessità di dover rivalutare la propria immagine agli occhi della comunità internazionale.

Un nuovo conflitto, dunque che, sebbene si protragga storicamente da oltre trent’anni, si è pericolosamente acuito poche ore fa, in un paese amico dell’Italia e non molto distante dalle nostre coste.

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